Il futuro delle reti ferroviarie europee: come superare i limiti della cantieristica
Il futuro delle reti ferroviarie europee: come superare i limiti della cantieristica
Il potenziamento delle reti infrastrutturali, in particolare ferroviarie, è oggi una delle priorità strategiche per molti paesi europei. Con l’incremento del traffico merci e passeggeri, le infrastrutture esistenti mostrano segni di inadeguatezza. Tuttavia, i lavori di potenziamento e ammodernamento non sono privi di problematiche. Mentre le reti ferroviarie vengono rafforzate e modernizzate emergono, infatti, una serie di sfide legate alla gestione dei cantieri, che influenzano significativamente sull’intero comparto logistico.
Un approccio alle problematiche legate ai lavori in corso e alla mancanza di alternative
La chiusura temporanea delle linee ferroviarie per lavori può avere un impatto negativo sull’operatività del trasporto, creando disagi sia per i passeggeri che per le aziende di trasporto merci. Le chiusure delle linee ferroviarie o le limitazioni della capacità operativa a causa dei cantieri possono costringere gli operatori a deviare il traffico su percorsi alternativi, meno efficienti e più costosi. Come evidenziato nel caso della Svizzera, la chiusura della ferrovia della Valle del Reno tra Rastatt e Baden-Baden ha obbligato alcune imprese a ricorrere a percorsi più lunghi, con un conseguente aumento dei costi operativi e l’uso di mezzi di trazione meno sostenibili. Inoltre, i costi legati alle deviazioni e al prolungamento dei tempi di percorrenza gravano pesantemente sui bilanci delle imprese ferroviarie. In molti casi, questi costi non sono facilmente compensabili, portando a richieste di sussidi o compensazioni da parte dei governi, come nel caso delle aziende ferroviarie tedesche che hanno chiesto il supporto dei länder.
Italia, cantiere a cielo aperto
Anche l’Italia è grande cantiere a cielo aperto. Nel Belpaese la rete ferroviaria sta affrontando una fase di trasformazione con numerosi cantieri aperti lungo le linee gestite da RFI. Alcuni di questi lavori, come quelli sulla Codogno-Cremona-Mantova, dureranno alcuni mesi ma non è da escludere che, per completarli, ci vogliano degli anni. Complessivamente, si stimano circa 4.000 cantieri, tra interventi di potenziamento e manutenzione ordinaria. A spingere l’accelerazione dei lavori è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che non solo ha stanziato fondi significativi, ma impone scadenze precise, portando alla necessità di avviare più opere contemporaneamente. Il gruppo FS prevede di investire 124 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, di cui nove miliardi solo nel 2024, con 3,5 miliardi destinati alla manutenzione, attività che inevitabilmente incide sulla regolare circolazione dei treni
Perché vanno potenziate le reti ferroviarie
Le infrastrutture ferroviarie europee costituiscono un’arteria vitale per il trasporto merci e passeggeri. In un contesto di crescente domanda di mobilità sostenibile e di riduzione delle emissioni di CO2, le reti ferroviarie giocano un ruolo chiave nella transizione ecologica. Inoltre, il potenziamento delle infrastrutture risponde a esigenze economiche, facilitando il commercio transnazionale e contribuendo alla competitività dei sistemi produttivi locali. I benefici possono essere riassunti in almeno 4 punti chiave:
- Miglioramento della capacità: Le nuove infrastrutture aumentano la capacità delle linee ferroviarie, riducendo la congestione e permettendo una circolazione più fluida di treni merci e passeggeri.
- Riduzione dei tempi di percorrenza: Con l’introduzione di nuove tecnologie e l’ammodernamento delle linee esistenti, i tempi di viaggio si riducono, rendendo il trasporto ferroviario più competitivo rispetto ad altre modalità.
- Sicurezza: Le nuove infrastrutture sono progettate con standard di sicurezza più elevati, riducendo il rischio di incidenti e migliorando l’affidabilità del sistema.
- Sostenibilità: Il potenziamento delle reti ferroviarie contribuisce a spostare il traffico dalla strada alla ferrovia, riducendo le emissioni di gas serra e migliorando la qualità dell’aria ( e qui c’è il caso straordinario della Valencia-Madrid, operata da Trans Italia)
Infine, come ultimo punto positivo e collaterale, dovrebbe esserci la riduzione dei costi e, pertanto, il contenimento dei prezzi delle merci.
Come ovviare ai problemi della cantieristica lungo le reti ferroviarie?
Per mitigare i disagi causati dai cantieri, è necessario adottare strategie efficaci di pianificazione e gestione. Di seguito alcune proposte per ridurre l’impatto dei lavori sulle reti ferroviarie. La pianificazione dei cantieri dovrebbe essere realizzata in modo coordinato a livello transnazionale, soprattutto quando si tratta di linee che attraversano più paesi. Una comunicazione chiara e tempestiva tra le autorità ferroviarie e gli operatori del trasporto è fondamentale per minimizzare i disagi (e abbiamo visto, in Germania, quanti danni abbia creato la mancanza di comunicazione tra gli attori politici e privati). È essenziale garantire che le chiusure siano annunciate con largo anticipo, permettendo alle imprese di pianificare itinerari alternativi in maniera più efficiente.
Dove possibile, si dovrebbe lavorare per aumentare la flessibilità operativa delle reti, ad esempio tramite l’utilizzo di sistemi tecnologici avanzati che permettano di gestire i flussi di traffico in modo dinamico, riducendo i tempi di fermo e ottimizzando l’uso delle infrastrutture disponibili. Investimenti in tecnologie digitali possono rendere la gestione del traffico ferroviario più agile e resiliente.
Anche il riconoscimento di incentivi o compensazioni finanziarie per gli operatori colpiti dai cantieri può essere una misura utile per ridurre l’impatto economico delle chiusure. Questo approccio è stato richiesto dagli operatori tedeschi, ma potrebbe essere esteso anche ad altri contesti nazionali dove le chiusure sono particolarmente impattanti (l’Italia potrebbe non essere da meno).
Infine, un’altra strategia per ridurre l’impatto delle chiusure è l’utilizzo di metodologie di costruzione modulare e l’ottimizzazione dei tempi di lavoro. Suddividere i lavori in moduli più piccoli, eseguiti in tempi più brevi e in perodi di bassa domanda, può ridurre il periodo di chiusura delle linee e minimizzare i disagi.