L'acciaio "sostenibile" tema principale di Made in Steel

Dal 5 al 7 ottobre 2021 è andato in scena uno degli appuntamenti più attesi nel mondo dell'industria dell'acciaio italiana: Made in Steel. L'evento, tenutosi presso gli impianti di Fieramilano a Rho (Milano), ha trattato dei tanti temi inerenti la ripresa dell'industria nel post-Covid e soprattutto su quanto la necessità di cambiamento abbia influito su tutto il settore.

Cos'è Made in Steel?

Made in Steel è il più importante evento del sud Europa dedicato all’intera filiera dell’acciaio, ideato e costruito negli anni da siderweb – LA COMMUNITY DELL’ACCIAIO. "Un equilibrio perfetto tra business e riflessione, relazioni e conoscenza, una vetrina espositiva e allo stesso tempo un polo di cultura che, attraverso convegni, forum e tavole rotonde, vuole favorire i flussi e la trasversalità delle conoscenze, elementi indispensabili per la competitività delle imprese" come afferma lo stesso Emanuele Morandi, presidente e AD di Made in Steel.

Trans Italia al Made in Steel

 

Il mondo dell'acciaio oggi

La pandemia da Coronavirus ha scatenato un fenomeno che in pochi avrebbero potuto immaginare. Un nuovo boom, appena iniziata la ripresa delle attività economiche, che non ha precedenti. Si è registrato infatti, nel settore dell'industria e, in questo caso, della filiera dell'acciaio, un favoloso trend di crescita che solo 18 mesi fa sembrava impossibile da raggiungere.

Due le fasi rilevate durante la serie di incontri che dal 5 al 7 ottobre hanno compiuto un viaggio a 360 gradi attraverso il mondo dell'acciaio.

  • La prima si è verificata durante i primi tempi della pandemia, con il lockdown, quello più terribile di tutti, e la paralisi quasi letterale del processo produttivo ed economico dell'Italia così come dell'Europa.
  • La seconda fase invece è stata scandita dall'improvvisa ed inaspettata esplosione dei mercati, alla ripresa dopo tanta fatica, nel primo post-Covid stabile e duraturo. Un periodo che ha visto il raggiungimento dei massimi storici sia riguardo i consumi che per i prezzi di determinati prodotti. Un andamento che ha ridato una grandissima boccata d'aria pura dopo 18 mesi di vera apnea.
Lo stand di Trans Italia al Made in Steel

Dove c'è sostenibilità c'è Trans Italia

Questo boom però non ha portato solo la sicurezza che il periodo nero poteva essere superato. La forza di questo cambiamento ha portato a nuove consapevolezze, nel comparto dell'acciaio così come nell'economia generale. Nuove keywords hanno preso lentamente ma inesorabilmente il sopravvento, come digitalizzazione, regionalizzazione, "green". Ma soprattutto, il concetto che riassume al meglio tutto questo processo tra il filosofico e il pratico, è la parola sostenibilità.

Sono ben 350 attualmente i semirimorchi buca coils, specifici per il trasporto dell'acciaio, all'interno della flotta Trans Italia. I mezzi LNG (Gas liquido) affiancano infine i semirimorchi durante il primo e ultimo miglio di trasporto. A questo va aggiunto poi l'imprescindibile uso dell'intermodalità, policy aziendale di Trans Italia sin dalla sua fondazione. Elementi questi che consentono un notevole risparmio di emissioni di CO2 e di riduzioni dei costi nonché dei percorsi per ogni trasporto.

Trans Italia presente al Made in Steel

La tematica della sostenibilità è stata il vero biglietto da visita dello stand di Trans Italia, presente ovviamente alla manifestazione. Amici, clienti, semplici curiosi sono stati ben accolti presso lo spazio grazie anche al "grande albero" del trasporto che ha la fantastica peculiarità di "respirare" mantenendo l'aria pulita. Un'esperienza rilassante che va a sommarsi ad una manifestazione di successo e di sicuro interesse per gli intervenuti.

 

 

 


Green Pass, dal 15 ottobre scatta l'obbligo. Sanzioni pesanti per i trasgressori

Abbiamo visto come, a partire dallo scorso 1° settembre, l'ormai celebre Green Pass sia stato allargato anche ai lavoratori del settore della Logistica e Trasporti. Ma quali sono gli obblighi a cui il lavoratore e il datore di lavoro devono sottoporsi? E quali le sanzioni previste per i trasgressori? Rivediamo le regole base definite dal Governo Draghi negli ultimi giorni.

Cosa prevede il Green Pass?

Come già detto nel precedente articolo, il Green Pass è il documento ideato e promosso in tutti i suoi Stati Membri, dall'Unione Europea. Il suo scopo è unico: accertare chi è in regola con il processo di vaccinazione e chi invece no. Attivo dal 1° luglio scorso, quando ha in effetti integrato o sostituito la Certificazione Verde Covid-19, il Green Pass è oggi l'unico mezzo per poter circolare liberamente in Europa, sia per turismo e svago, sia per lavoro. Ed è qui che s'inserisce il discorso della Logistica e Trasporti dato che tutti gli autotrasportatori dovranno essere in possesso di un Green Pass in corso di validità.

Gli obblighi del nuovo Green Pass

Lo scorso 16 settembre 2021, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che estende l'obbligo del Green Pass e da un ulteriore rafforzamento al sistema di monitoraggio che serve per garantire una maggiore sicurezza, personale e per gli altri, sul lavoro.

Al momento le previsioni sull'estensione del green pass, come riportato nel comunicato stampa n. 36 del Consiglio dei Ministri, fanno riferimento principalmente agli ambiti del lavoro sia pubblico che privato. Inoltre la disposizione riguarda anche i soggetti che, a qualsiasi titolo, svolgono la propria attività formativa, lavorativa o di volontariato in tali luoghi, "anche sulla base di contratti esterni".

In sintesi, le principali previsioni riportano l'obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde Covid-19 per accedere ai luoghi di lavoro. Tutto ciò nel periodo di tempo che va dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 ovvero il termine dello stato di emergenza.

Restano esclusi dall'obbligo tutti i lavoratori che sono esenti dalle vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 per comprovate motivazioni di salute e sulla base di idonea certificazione medica e i bambini al di sotto dei 12 anni.

La questione dei controlli

Definita la data per la definitiva estensione del procedimento, sarà cura dei datori di lavoro, sia in ambito pubblico che privato, far rispettare le prescrizioni previste dal Governo Draghi. Entro tale data infatti i datori di lavoro dovranno definire "termini e modalità di disposizione delle verifiche".

Il consiglio dato dal legislatore è quello di effettuare i controlli Green Pass all'accesso ai luoghi di lavoro, oltre che a quelli effettuati a campione. Ai datori di lavoro il compito, come già fatto durante il lockdown, di individuare i soggetti incaricati dei controlli all'interno dell'azienda o dell'Ente pubblico. A loro il compito di effettuare infine anche le sanzioni.

Le sanzioni

La questione Green Pass è al centro del dibattito nazionale ed internazionale. Anche in Italia il Governo Draghi ha definito il procedimento "indispensabile" per lo svolgimento delle attività lavorative. Ecco perché le sanzioni a carico di coloro che, sia nel pubblico che nel privato, non siano muniti di Green Pass, saranno salate. Si va dai 600 ai 1000 euro di sanzione pecuniaria per quei lavoratori che "abbiano avuto accesso violando l'obbligo di Green Pass - cita il decreto - Restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza".

E chi invece comunica prima di non avere la documentazione? Beh, in quel caso il lavoratore, nel settore privato, viene considerato "assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del Certificato Verde". La differenza con il lavoro pubblico è che qui, dopo cinque giorni d'assenza, il rapporto di lavoro viene considerato sospeso. In entrambi i casi però non è mai prevista la risoluzione del rapporto lavorativo.

 

 

 

 

 


Dal Green Pass alla "transizione verde"

Dal 1° settembre 2021 l'obbligo del Green Pass viene esteso a tutti i passeggeri di traghetti e trasporti marittimi a tratta inter-regionale (tranne per quelli che collegano Villa San Giovanni e Messina, sulla Stretto di Sicilia) e ai trasporti su via ferrata. È quanto stabilito dal decreto legge n.211/2021 nel mese di agosto, parlando di "Misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti".

Cos'è il Green Pass e cosa cambia per il mondo dei trasporti?

Il Green Pass è il documento, di ideato dall'Unione Europea e diffuso in tutti gli Stati Membri, che certifica l'avvenuta vaccinazione contro il Covid-19. Attivo dal 1° luglio 2021, il documento in questione integra o sostituisce la certificazione verde Covid-19. L'Eu digital Covid certificate (Certificato Covid dell'Unione Europea o anche Certificazione Verde Digitale Covid-19) consente l'accesso non solo ai mezzi pubblici, eventi e allo spostamento tra regioni di colori diversi ma permette anche il viaggio attraverso i paesi membri dell’Unione Europea, caratteristica fondamentale per il personale della Logistica e dei Trasporti che attraversa le frontiere quotidianamente, a bordo sia dei propri autoveicoli che delle grandi navi trasporto, da porto a porto.

A doverlo presentare alle compagnie di navigazione, responsabili dei controlli, saranno quindi anche i conducenti degli automezzi, sia merci che passeggeri, in viaggio su navi trasporto. In questi casi il Green Pass potrà essere sostituito, momentaneamente, da un tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore precedenti l'imbarco. Tale certificazione, infine, darà accesso ai principali mezzi di trasporto fino al termine dello stato d'emergenza, sancito dal governo per il 31 dicembre 2021. Chi violerà tali disposizioni incapperà in una sanzione salata, con una multa tra i 400 e i 1000 euro.

Trans Italia e l'intermodalità non accompagnata 

Quando si parla di green, Trans Italia ha sempre qualcosa da dire. In questo contesto di certificazioni e di lotta alla pandemia s'inserisce perfettamente la storica politica aziendale: l'intermodalità. Un concetto base che Trans Italia, insieme al suo storico partner, il Gruppo Grimaldi, porta avanti da oltre circa trent'anni. Con l'intermodalità non accompagnata si diminuiscono i contatti in quanto il personale non è costretto a viaggiare per lunghe tratte marittime insieme al carico. Il conducente infatti, ben prima delle disposizione anti-Covid, compie solo primo ed ultimo miglio. Da stabilimento industriale a porto e da porto a stabilimento industriale, per capirci. Ciò consente non solo un maggior risparmio, in termini di costi economici ma anche una forte diminuzione del rischio contagio, fondamentale in questa fase. Una tutela in più quindi sia per le nostre risorse umane che per il pianeta.

Ma è l'ambiente, oltre che l'uomo, a beneficiarne. Basti pensare che, solo leggendo i numeri del 2020, Trans Italia, con l'intermodalità, ha fatto risparmiare, in termini di emissioni di anidride carbonica da parte degli automezzi, rispettivamente 44400 e 7000 tonnellate di CO2. Un ennesimo obiettivo raggiunto. Che si aggiunge a quello della distanza sociale come misura di protezione del personale o alla diminuzione degli assembramenti nelle aree di carico/scarico, evitabili con lo snellimento delle pratiche burocratiche nei terminal grazie al digitale.

 

 

 

 


Formazione e infrastrutture, i punti di forza della Logistica e Trasporti del futuro

Formazione e una nuova commissione su Interporti e hub logistici strategici. È una nuova era quella che attende Alis, l'Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile. A poche settimane dalla tre giorni tenutasi a Sorrento dall'1 al 3 luglio 2021, la coscienza associativa è arrivata ai massimi livelli. Ormai tutta l'imprenditoria nazionale e la politica ai vertici del Paese si è resa conto, forse con troppo ritardo, dell'importanza di un settore fondamentale. Un collante, senza il quale l'Italia, durante il durissimo periodo di pandemia, non sarebbe andata avanti, collassando alla prima vera difficoltà. 
Così non è stato, grazie all'impegno di donne e uomini, in strada come in ufficio, e di regole chiare e ben attuate per prevenire i rischi contagio. Uno staff intero, che ha continuato a lavorare, garantendo l'arrivo di generi alimentari, medicinali e soprattutto vaccini in tutto lo Stivale.

La necessità di formazione costante

Da questa premessa partono le parole del presidente di Alis, Guido Grimaldi. Durante l'ultimo Consiglio del Direttivo ha affermato: "Le nostre imprese lamentano da tempo, e ormai sempre di più, una pesante carenza di personale qualificato. Autisti, macchinisti, marittimi, operatori logistici ma anche elettricisti, medici di bordo sulle navi e altre figure professionali che risultano sempre più determinanti e per le quali sono richieste specifiche competenze.

La nostra Associazione - continua Grimaldi - annovera tra gli obiettivi programmatici proprio la formazione e la crescita occupazionale. Per questo proponiamo di favorire il ricorso agli Istituti Tecnici Superiori. In Italia vi è una carenza pesante su questo, considerando che qui, ogni anno, abbiamo solo 15.000 studenti che escono dalle scuole specializzate. In Germania invece sono ben 750.000 ad esempio. Il nostro obiettivo è quello di promuovere incentivi e nuovi corsi professionalizzanti. È necessario formare nuove figure ma anche di attrarle verso un settore che offre sempre più opportunità di lavoro concrete e remunerative”.

La nuova commissione Interporti e hub logistici strategici

Si chiama Interporti e hub logistici strategici la nuova commissione approvata all'unanimità dal Consiglio direttivo di Alis. Una nuova realtà, presieduta dal socio consigliere Giancarlo Caggiano, vicepresidente dell'Interporto Sud Europa, che avrà proprio lo scopo di presentare specifiche proposte. Offrire maggiori opportunità ai giovani per incrementare la forza lavoro sarà vitale per l'intensificazione delle rotte.

Il general manager di Trans Italia, Luigi D'Auria con uno dei giovani autisti in organico

La collaborazione con la commissione Trasporti Internazionali di Alis, presieduta da Luigi D'Auria

Il nuovo indirizzo, improntato verso la formazione e la creazione di opportunità, non ha potuto che essere accolta favorevolmente anche dal presidente della commissione Trasporti Internazionali di Alis, Luigi D'Auria. Il general manager di Trans Italia ha dichiarato: "Stiamo attraversando una fase molto delicata. In questo percorso di transizione energetica, ambientale e digitale, fondamentale per il trasporto e la logistica, lo stanziamento di 30 miliardi di euro derivante dal PNRR per l’ammodernamento e ampliamento della rete ferroviaria, dei porti e retroporti e della rete stradale costituiscono un tassello fondamentale per una mobilità sempre più sostenibile".

È in tale ottica che, per ampliare ulteriormente anche il dialogo internazionale e nell'area del mediterraneo, si rende assolutamente necessaria non solo una manutenzione delle infrastrutture del Paese ma anche una forte opera di recruiting e di formazione. È proprio questo infatti il momento in cui far crescere le nuove leve di autisti, dotandoli di mezzi di ultima generazione, improntati al digitale e alla cultura del sostenibile.


Da Alis a PNRR e porto di Salerno, l'analisi di Luigi D'Auria di Trans Italia

Da un evento di portata nazionale ed internazionale come la tre giorni di Alis, tenutasi dall'1 al 3 luglio scorsi a Sorrento, non potevano non emergere dati. Tanti dati, sulla situazione della Logistica e dei Trasporti, sull'impegno del Governo nell'affrontare le criticità del Paese, numeri sul reale interesse dell'imprenditoria nell'investire nel green e nei motori di nuova generazione, al fine di creare, per davvero, quella che per Trans Italia è un sogno: una mobilità sostenibile.

È Luigi D'Auria, general manager di Trans Italia a fare una panoramica di quello che è emerso da una tre giorni che si conferma come l'evento dell'anno per la categoria.

Qual è stato il bilancio di un evento come “La tre giorni di Alis?

Sicuramente positivo. Tre giorni di dibattiti, incontri ed interventi di altissimo profilo e durante i quali il cluster Alis ha avuto modo di mostrare e far toccare con mano alla politica il ruolo nevralgico costituito dal settore del “trasporto e della logistica” e focalizzare l’attenzione sulle criticità presenti ma ancor più su quelli che possono essere i fattori che consentirebbero un maggiore rilancio e crescita basati su politiche di green e blue economy.

Parlando di risultati, come è stato questo 2020 per Trans Italia?

Come “CEO” dell’azienda sono fiero del lavoro svolto in un anno come il 2020 che nonostante sia stato reso difficile dagli effetti della pandemia abbiamo avuto il segno “+” in termini di fatturato, spedizioni effettuate, emissioni ridotte in atmosfera, apertura di nuove filiali, capitale umano impiegato. Siamo stati chiamati ad accelerare i processi di digitalizzazione, a lavorare e relazionarci in modo diverso e ci siamo fatti trovare pronti.

Anche sotto il profilo delle spedizioni la scelta dell’intermodalità, che consente il coinvolgimento di pochi uomini e dei soli mezzi non accompagnati, in stretta correlazione con gli strumenti di digitalizzazione di bordo dei veicoli si è rivelata ancora una volta vincente per la continuità del servizio e la contestuale tutela del capitale umano in forza.

A completare il bilancio di un anno dai sentimenti contrastanti, tra obiettivi raggiunti, successi e i tanti mesi di sacrificio il riconoscimento del Premio Industria Felix come “Impresa competitiva, affidabile e sostenibile”. Un premio che arriva dopo un anno intenso e che testimonia la giusta direzione dell’azienda su tematiche come ambiente, sociale e governance. La giusta direzione verso il futuro.

Il Premio Industria Felix

Cosa ci si deve aspettare per la seconda metà del 2021, sia in termini di traffici che di protezione dal Covid?

Il settore del trasporto e della logistica non si è mai fermato, tanto da essere riconosciuto fondamentale per il mantenimento della continuità socio-economica del Paese. Pertanto relativamente ai traffici, soprattutto intermodali non accompagnati, prevediamo che gli stessi restino costanti se non in aumento. Quanto all’aspetto “protezione” la campagna vaccinale, che ha visto come settori prioritari proprio quello del trasporto e la logistica in virtù del riconoscimento del ruolo nevralgico avuto, dovrebbe dare gli effetti sperati. Anche se sarà necessario mantenere alta la guardia e tenere attive tutte le precauzioni dettate dagli esperti.

Il Governo ha varato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Cosa cambia da oggi per Trans Italia e per le infrastrutture italiane?

Il PNRR, toccato sotto diverse sfaccettature anche durante la convention di Alis, offre all’Italia un'occasione unica di rilancio. Un modo per riparare i danni economici e sociali dettati dalla crisi pandemica. Ed ecco che in questo percorso di transizione energetica, ambientale e digitale, fondamentale per il trasporto e la logistica, lo stanziamento di 30 miliardi di euro per l’ammodernamento e ampliamento della rete ferroviaria, dei porti e retroporti e della rete stradale costituiscono un tassello fondamentale per una mobilità sempre più sostenibile. Inoltre, dall’analisi del piano si evince come il 27% delle risorse stanziate con lo stesso verte in digitalizzazione, il 40% in cambiamento climatico e il 10 % in coesione sociale.

In sintesi quindi, se come Paese Italia saremo bravi ad utilizzare al meglio le risorse stanziate in ogni ambito saremo in grado di poter intercettare nuovi flussi di traffico. Realizzarli poi in tempistiche ridotte, in maggiore sicurezza, totalmente digitalizzati e con l’obiettivo di raggiungere una mobilità a zero emissioni. Politiche che chi come Trans Italia, che da sempre è pioniera nell’utilizzo dell’intermodalità/multimodalità, ha sempre portato e porterà avanti nel corso degli anni.

Il porto di Salerno

Trans Italia ha, per ovvie ragioni logistiche e di appartenenza territoriale, un rapporto particolare con Salerno e il suo porto. Qual è la situazione delle infrastrutture salernitane? 

Il PNRR ha destinato 4 miliardi di Euro per il rinnovamento dei porti italiani per la trasformazione green e l’efficientamento complessivo. E’ una cifra importante e mai vista prima. E’ importante che tali risorse vengano sfruttate al meglio per efficientare a 360 gradi tutti i porti italiani. Quanto al porto di Salerno, abbiamo seguito per circa un anno, le due draghe che, 24 ore su 24,  hanno rimosso qualcosa come 3 milioni di metri cubi di fondale. Si è portato il porto per tutti i suoi moli ad ospitare navi con un pescaggio più grande. Ora le draghe non ci sono più, e si sta procedendo all’allungamento del molo di sopraflutto con l’affondamento di cassoni cellulari. Successivamente all’accorciamento del molo di sottoflutto, in modo tale da avere una bocca d’ingresso più ampia, e quindi navi più grandi. 

Migliorie che permetterebbero di aumentare i traffici per e dal porto salernitano? 

Certo. Navi più grandi vuol dire anche incremento del numero di tonnellate movimentate che non posso che incrementare il ruolo nevralgico costituito dal porto. Da Salerno vi sono importanti flussi di traffico diretti dal Sud Italia verso la penisola Iberica, le isole e il nord Africa. Siamo molto variegati sotto il profilo delle tipologie di merci trasportate. Serviamo clienti che operano in diversi settori di attività e nessuno ricopre oltre il 5% del nostro fatturato. Questo è uno dei nostri punti di forza e dinamicità. 

 

 

 


Dal porto di Salerno al Mediterraneo: ecco la forza di Trans Italia

L'evento annuale di Alis è stata anche l'occasione per tracciare il bilancio di un biennio alquanto movimentato, ovviamente scandito dai tempi dell'emergenza Covid durante la quale Trans Italia non si è mai fermata.
Partendo dai dati relativi al porto di Salerno, vicino la sede principale dell'azienda, fino a quelli sulle varie filiali, sparse in tutta Europa, sempre in espansione, concludendo sugli interessanti numeri sull'intermodalità, dallo short-sea alle attività sul rail (ferrovie). Vediamoli nel dettaglio:

La panoramica su linee, mezzi, trasporti e dipendenti

  • Attualmente il parco mezzi di Trans Italia dispone di ben 360 trattori Euro6 (la categoria più efficiente in termini di emissioni), a trazione alternativa LNG (Gas Liquido). Nel solo 2020, questi mezzi hanno percorso l'enorme cifra di 26.000.000 di chilometri in tutta Europa!
  • Sono 2500 invece i trailer omologati per uso stradale, marittimo e ferroviario.
  • Passando al team di dipendenti, sono ben 400, tutti a tempo indeterminato, tra conducenti e personale amministrativo presenti in tutte le nostre filiali sparse sul territorio europeo, dal Marocco alla Grecia, da Malta al Nord Italia.

Short-Sea, l'intermodalità marittima secondo Trans Italia

Il capitolo dell'intermodalità marittima è uno dei fiori all'occhiello delle attività di Trans Italia. In ambito internazionale infatti sono ben 30 i porti serviti, utilizzati per destinazioni di traffico superiori ai 600 km. I vantaggi? Un flusso di trasporto ecosostenibile, innanzitutto, grazie al risparmio di emissioni di CO2 provenienti dal trasporto su strada. Con questo metodo infatti si percorrono solo i brevi tratti dai o per i porti di partenza/destinazione. Una politica flessibile quindi, che riesce a garantire collegamenti giornalieri grazie all'importante partnership con uno dei player del settore più all'avanguardia, in termini di ecosostenibilità: il Grimaldi Group. Una collaborazione stretta ed efficace che dura da ben 25 anni e che vede Trans Italia e il gruppo guidato dal presidente di Alis, Guido Grimaldi, condividere le stesse idee sulla mobilità sostenibile e le politiche di Green e Blue Economy.

Proprio del Gruppo Grimaldi va ricordata la messa in mare delle navi della classe ECO, di ultimissima generazione, tutte dotate dell'innovativo sistema delle Zero Emission in Port, ovvero una tecnologia che permette appunto di azzerare completamente le emissioni di carburante durante le operazioni di imbarco/sbarco. A questo poi va affiancato l'uso di un tipo di motore innovativo e di scrubber per abbattere le emissioni di zolfo lungo la costa e ripulire i mari dalla plastica. Durante la sosta in porto saranno alimentate esclusivamente dall’energia elettrica immagazzinata da batterie a litio ricaricate in navigazione.

Il settore Rail e la sede di Verona

Il settore intermodale strada/rotaia è la nuova frontiera. La soluzione di trasporto mediante container, cisterne e casse mobili su rotaia verso i grandi centri di smistamento per poi spostarsi verso i piccoli centri tramite strada ha lo stesso concetto dell'intermodalità marittima. Dalla punta più a sud dello Stivale, in Sicilia, fino al cuore della Germania, a Colonia, i trasporti via rail rappresentano una fetta importante dell'attività di Trans Italia. Se con lo Short-sea infatti si toccano le punte più estreme del Mediterraneo, con il trasporto intermodale su ferrovia/strada si arriva fin dentro al cuore del motore industriale dell'Europa centrale.

Punto strategico fondamentale per tale politica è l'Interporto Quadrante Europa di Verona, dove Trans Italia ha, dal 2013, aperto una sede. L'Interporto infatti è il primo scalo italiano per volumi di merci movimentate (ben 26 milioni di tonnellate l'anno) e raggiunge risultati eccellenti, sia in qualità di performance che di livello infrastrutturale, caso forse più unico che raro in Italia. Un centro di smistamento perfetto, considerando anche la posizione geografica strategicamente rilevante, per il trasporto in tutta Europa.

Intermodalità mista (mare/strada/ferro)

Il mix perfetto tra rail e short-sea crea infine l'intermodalità mista tra mare, ferro e ruota, che permette a Trans Italia di arrivare ovunque. Rotte dall'Italia, via ruota, fino ai porti pugliesi o del Tirreno per poi collegarsi via mare per il grande porto di Patrasso, nella zona ionica della Grecia. Oppure dalla Germania, scendendo fino allo scalo ferroviario di Verona per poi imbarcarsi a Venezia, discendendo per l'Adriatico fino di nuovo al grande porto greco. Le rotte sono tante, e in continua espansione. Esempi però di una intermodalità che permette enormi risparmi in termini di tempistiche, costi ma soprattutto emissioni, riducendo di molto il rilascio di CO2 nell'aria e togliendo dalle strade centinaia e centinaia di automezzi. Benefici immensi (tra cui anche quello di ridurre i contatti e quindi i rischi contagio Covid) che però necessitano di infrastrutture adeguate che spesso, soprattutto in Italia, vengono a mancare.

Trans Italia e i collegamenti col porto di Salerno

Trans Italia non dimentica però le sue origini e la sua sede principale, situata nella provincia di Salerno. È dal porto di Salerno infatti che Trans Italia riesce a movimentare circa 1.000.000 di tonnellate di merci l'anno. Di queste, ben il 67% procede per rotte internazionali mentre il restante 33% per quelle nazionali. Le principali destinazioni internazionali sono Sagunto e Valencia (Spagna), La Valletta (Malta) e Tunisi (Tunisia) mentre quelle nazionali più importanti sono quelle di Genova, Livorno, Catania, Palermo e Cagliari.

 

 

 


Alis 2021, a Sorrento in scena l'evento dell'anno per la Logistica e Trasporti

Tre giorni di dibattiti, incontri, interventi di altissimo profilo da parte della politica, del mondo dell'imprenditoria e dell'associazionismo. Un minimo comune denominatore: lo sviluppo e l'innovazione della Logistica e Trasporti. Un'unica missione: rilanciare il Paese dopo un anno tremendo. È questa la sintesi di Alis edizione 2021, l'evento organizzato dall'Associazione Logistica Intermodale Sostenibile tenutosi presso l'Hilton Sorrento Palace di Sorrento dall'1 al 3 luglio di cui Trans Italia è da sempre uno dei top sponsor.

La consueta partecipazione di Trans Italia

Trans Italia, come top sponsor dell'evento, è stata parte attiva di Alis 2021, con ben due location presenti: uno stand interno e un'area relax esterna, un luogo all'aria aperta, immerso in uno degli incantevoli giardini dell'Hilton Sorrento Palace di Sorrento dove poter fare consumare un aperitivo tra un incontro e l'altro. Da qui Trans Italia, guidata dal General Manager Luigi D'Auria, ha partecipato attivamente ad una tre giorni intensa, pregna di contenuti e impegnativa, sia per appuntamenti che per importanza dei temi trattati. Un solo obiettivo: lavorare insieme per supportare il settore e puntare ad una mobilità sostenibile sempre più possibile. Doverosa, considerando anche il surriscaldamento del pianeta e gli altri problemi di ordine ecologico a cui stiamo andando incontro, giorno per giorno.

Luigi D'Auria, general manager Trans Italia

Il parterre

La caratura della manifestazione, introdotta dal presidente di Alis, Guido Grimaldi, è stata di primissimo ordine, riuscendo a coinvolgere ministri, leader politici, imprenditori delle più grandi realtà industriali del Paese e numerosi giornalisti del calibro di Nicola Porro e Bruno Vespa a fare da moderatori durante gli incontri. Tra gli ospiti sono figurati Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica in video-collegamento, la salernitana Mara Carfagna, Ministro per il Sud e la coesione territoriale (in video-collegamento), Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Teresa Bellanova, Viceministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri, , Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Matteo Salvini, Segretario della Lega, Carlo Cottarelli, Economista e Luca Srà, Delegato ANFIA Trasporto Merci e COO IVECO.

L'introduzione del presidente di Alis, Guido Grimaldi

"Noi rappresentiamo un polo fondamentale, al pari di altri segmenti della nostra economia". Sono state le prime parole del presidente di Alis, Guido Grimaldi, durante l'introduzione ai lavori della prima giornata.
Parole precise, che intendono far guadagnare alla Logistica e ai Trasporto il giusto ruolo che le compete. Da tempo, sia Alis che Trans Italia stessa, si batte affinché siano riconosciuti i giusti valori riguardo un comparto che soprattutto durante la pandemia è riuscito a non fermarsi mai. Con l'evidente risultato di riuscire salvare le attività produttive di un intero Paese alle prese con il lockdown. "Un polo - continua Grimaldi - che è riuscito a sottrarre dalle nostre strade oltre 5 milioni di camion, che partono dall'Italia e proseguono attraverso direttrici intermodali marittime e ferroviarie in tutta Europa. Noi siamo quelli che non si sono mai fermati anche nel pieno della pandemia e lo studio che abbiamo realizzato con Svimez e Srm dimostra, tanto per fare un esempio, che il 70% delle imprese del cluster non ha utilizzato la cassa integrazione".

La questione Marebonus e Ferrobonus per lo switch verso l'intermodalità

Sul capitolo della ripresa e del cambio di marcia post Covid, Grimaldi ha esposto una serie di dati molto significativi. A partire dalla necessità di finanziare in maniera adeguata incentivi già oggetto di proposte proprio da parte di Alis. "Nel PNRR - spiega il presidente - abbiamo ritrovato molte delle nostre proposte, ma non è abbastanza per incentivare a dovere lo switch modale: bisogna rendere strutturali Marebonus e Ferrobonus. Riteniamo che siano necessari ulteriori interventi a sostegno del trasferimento modale strada-mare e strada-ferro. In particolare, Alis ha proposto di rendere strutturali le misure incentivanti Marebonus e Ferrobonus, che rappresentano una vera e propria best practice italiana a livello europeo, prevedendone l'aumento delle risorse attraverso uno stanziamento di 100 milioni all'anno per ciascuna misura. Un intervento di tale portata permetterebbe così di continuare il virtuoso percorso di conversione modale dal tutto strada a mare e ferro, consentendo così di spostare i camion dalle autostrade. Ciò permetterebbe grandi risparmi di emissioni inquinanti, minore usura per le nostre strade ma soprattutto meno incidenti e più sicurezza. Infatti, attraverso la scelta dell’intermodalità, il nostro cluster ha consentito un vantaggio economico in termini di risparmio di costi pari a circa 2,5 milioni di euro/km, dato censito dallo studio Alis insieme ad SRM, che vale 2 miliardi di euro di abbattimento del costo di esternalità in un anno. Inoltre, considerando che in tutta Europa il parco circolante italiano è secondo per anzianità solo alla Grecia e ha un’età media di 14 anni, Alis ha proposto l’introduzione di incentivi di cui una parte a fondo perduto, fino ad un massimo del 30%, per il rinnovo delle flotte”.

Rinnovo flotte, una sfida già vinta da Trans Italia

Già, il rinnovo delle flotte. Come evidenziato dal presidente Grimaldi, il parco auto italiano è tra i più vecchi. Dati confermati anche da Gianandrea Ferrajoli, presidente Federauto Trucks che lancia l'allarme: "Impossibile indirizzare una trasformazione digitale e una transizione ecologica con un parco circolante in Italia fatto di euro 0,1 e 2 risalenti a prima del 1999. Con la pandemia c’è stato il boom del business della temperatura ma bisognerebbe sapere che i farmaci viaggiano sì in impianti di refrigerazione ad azoto modernissimi ma su telai di 20-25 anni. Ed è così il 35 per cento del nostro parco circolante mentre in Francia e Germania è così meno del 7 per cento”. Situazione quindi totalmente in controtendenza rispetto al cluster Alis, dove gli associati hanno un parco mezzi di ultima generazione, in linea con l'Europa. In questo contesto proprio Trans Italia è tra i fautori di un costante aggiornamento dei proprio veicoli. L'innovazione e il ringiovanimento della propria flotta è uno dei fiori all'occhiello, essendo composta totalmente da veicoli di classe Euro6 ed LNG (gas liquido).

Alis Channel, gli occhi sul mondo della Logistica e dei Trasporti

"Alis Channel è l'unica televisione associativa in Italia a raccontare il comparto della logistica e dei trasporti". Sono parole di estrema soddisfazione quelle del vicedirettore di Alis, Antonio Errigo, per un risultato straordinario raggiunto in pochi anni. "Un progetto ambizioso di cui sono orgoglioso di far parte. Durante quest'ultimo anno abbiamo girato i porti italiani - continua Errigo - con il desiderio di capire quale fosse il sentiment dei presidenti e ne è uscito un quadro rilevante, per certi versi sconcertante, che da un lato ha evidenziato gli investimenti privati di gruppi come Grimaldi, che raggiunge il target dell'Unione Europea con largo anticipo, dall'altro però sono emerse situazioni gravose e cavilli burocratici causa di banchine non pronte. Sono problemi superabili ma lo Stato deve mettere nella condizione i manager di lavorare con più rapidità. All'interno dei porti c'è un cluster che meritava di essere raccontato, con attività sociali e rapporti con università, che ne fanno delle realtà virtuose e che danno speranza a tutto il Paese".

I temi: ambiente ed emissioni di CO2

Via quindi ai temi portanti della tre giorni, raccontati da Alis Channel e dai tanti ospiti. Quando si parla di sostenibilità ambientale si parla anche di quante sostanze nocive derivanti dalla combustione si riescono a risparmiare ogni anno. Ogni tonnellata di CO2 non emessa, allo stesso livello di trasporti, è una vittoria per Alis cosi come per Trans Italia, che da oltre trent'anni preme per una mobilità compatibile con l'ambiente che ci circonda. Vittorie del genere vanno assolutamente celebrate, così come ha fatto il direttore di SRM, il Centro Studi specializzato sull’economia del Mezzogiorno e sull’economia marittima, Massimo Deandreis durante uno degli interventi.

"La pandemia ha accelerato i processi verso la sostenibilità - spiega Deandreis - lo vediamo anche a livello europeo con il Green New Deal e i fondi del Recovery fund che sono fortemente orientati verso il tema della sostenibilità che è diventato un imperativo. L'Europa si è data degli obiettivi di decarbonizzazione importanti. Come varia la logistica in questo contesto? Questo è stato il nostro lavoro, abbiamo fatto un calcolo sulla base degli associati ad Alis, del mondo marittimo e ferroviario, abbiamo calcolato come la quantità di merci sottratte alla strada e spostate sulla nave, le navi per tonnellate di merce trasportata è più ecologica, soprattutto le navi di nuova generazione di cui Grimaldi è un campione, c'è quindi impatto minore. Anche la merce spostata dalla strada alla ferrovia ha un impatto minore dal punto di vista ecologico. Abbiamo evidenziato che questa direzione ben seguita dal cluster Alis, deve essere estesa a tutti, al 100% degli operatori. Il cluster Alis rappresenta l'eccellenza degli operatori che stanno andando in quella direzione, ci sono ancora operatori però che non hanno capito che è giunto il momento di investire. Sul lato delle politiche pubbliche ci sono le risorse per spendere per le infrastrutture, da un lato e, anche una riforma fiscale degli incentivi che dia sostegno a chi è virtuoso e non aiuti nello stesso modo chi virtuoso non è. È il momento di agire".

A Guido Grimaldi il compito di esporre i dati, importanti, del cluster: “È emerso che il calo di fatturato dovuto all’impatto del coronavirus delle aziende del cluster di Alis è stato pari a circa 2,1 miliardi di euro. Nonostante questo, le stesse aziende hanno contribuito ad abbassare le emissioni di anidride carbonica per oltre 4,4 milioni di tonnellate. Dati, questi, veramente importanti che testimoniano come, anche durante la fase emergenziale, le compagnie armatoriali e ferroviarie associate ad Alis non hanno mai interrotto le loro linee e, nonostante i loro costi siano aumentati, soprattutto per quelle armatoriali, per l’incremento del prezzo del greggio e per l’utilizzo del carburante più costoso, a partire dal 2020, per essere in linea con la regolamentazione IMO. Ciononostante, i nostri imprenditori hanno continuato ad investire in sostenibilità. Soprattutto è emerso che, grazie all’azione degli associati di Alis, su un tragitto medio di 800 chilometri l’utilizzo dell’intermodalità ha generato un risparmio del costo del trasporto in Italia pari a 1,7 miliardi di euro grazie all’utilizzo dell’intermodalità marittima e ferroviaria, il che vuol dire che non solo permettiamo alle aziende italiane di trasportare il nostro Made in Italy in tutto il mondo a costi più competitivi, ma consentiamo anche ai nostri cittadini italiani di poter acquistare beni a prezzi inferiori. Nel trasporto marittimo - conclude - un esempio particolarmente virtuoso offerto dal nostro cluster è quello rappresentato dalle ECO, navi ro-ro ibride di ultimissima generazione: 12 unità, di cui 5 già impiegate su linee di collegamento che scalano tutti i giorni i nostri porti italiani, progettate per imbarcare oltre 520 camion, garantire zero emissioni in porto e superare già oggi i target di sostenibilità prefissati dalle normative internazionali per il 2050”. 

Bellanova: “Senza sostenibilità economica quella ambientale non esiste”

Dritta al punto della questione anche il Viceministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili con delega ai porti, Teresa Bellanova, che durante il suo di intervento non fa sconti. "Siamo molto orgogliosi di quello che stiamo facendo - afferma con sicurezza Bellanova durante la giornata introduttiva di Alis 2021 - ma noi non facciamo i fotografi, non dobbiamo solo raccontare. Dobbiamo prenderci le responsabilità di quello che facciamo. E allora lo dico senza fraintendimenti: la sostenibilità ambientale, se non va a braccetto con quella sociale e con quella economica, è solo una chiacchiera; se non è sostenuta da un poderoso impianto di politiche industriali, semplicemente, non è. Abbiamo risorse, competenze e progetti: è arrivato il momento di coniugare insieme il tutto”.

Giovannini e la questione dei finanziamenti per il Sud

Di PNRR e di Recovery Fund se n'è parlato a iosa. Ma è ovvio che per portare avanti delle politiche coraggiose come quelle inerenti la sostenibilità ambientale, l'intermodalità e la manutenzione delle infrastrutture (da quelle ferroviarie, su ruota e portuali) occorrono fondi. Ingenti fondi. A parlarne a Sorrento è stato il Ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini che ha provato a fare chiarezza. "A breve il Governo porterà tra i 6 e i 7 miliardi di euro in sede di Conferenza Stato-Regioni – ha affermato Giovannini intervistato dall’ex ministro Nunzia De Girolamo, che poi aggiunge – Si tratta di un’anticipazione di quello che è il fondo complementare al PNRR, ma siccome mi sembrano misure piuttosto urgenti e attese, abbiamo deciso di velocizzarne l’iter. Ricordo inoltre che, al di fuori di questa posta, abbiamo anche stanziato 4 miliardi di investimenti sui porti, dedicati in gran parte alla sostenibilità ambientale: una cifra che non si era mai vista prima”.

Giovannini ha risposto anche alle frasi pungenti del presidente Grimaldi riguardo la necessità di guadagnare maggiori risorse dall'Unione Europea dirette allo sviluppo dell'area Centro-Sud del Paese. "“Il 54% degli interventi infrastrutturali è previsto proprio nel Mezzogiorno” è stata la risposta di Giovannini che poi si è soffermato sul tema della digitalizzazione. "Il progetto della Piattaforma Logistica Nazionale (PLN) al momento è rimasto sensibilmente indietro, quasi fermo al palo - ammette candidamente il ministro - mentre singole realtà, ad esempio alcune AdSP, sono andate avanti con mezzi propri".

Si tratta però di una situazione che potrebbe a breve essere sbloccata grazie all’intesa raggiunta fra UIRnet, organismo di diritto pubblico e Soggetto Attuatore Unico del MIMS per la realizzazione della PLND - sistema ITS (Information Transportation System) di tipo modulare e aperto, progettata con l’obiettivo di armonizzare la catena logistica italiana, attraverso lo scambio informativo continuo di tutti gli attori (pubblici e privati) coinvolti nei processi della supply chain, e Logistica Digitale, società costituita ad hoc da Enterprise Services del gruppo statunitense DCX all’80%, Vitrociset e Fai Service entrambe al 10%, Società di Progetto Concessionaria costituita ai sensi della Convenzione di Concessione stipulata con la stessa UIRNet per realizzare e gestire la piattaforma, che ha fatto venire meno una lunga lista di contenziosi davanti alla giustizia amministrativa.

La ripartizione dei fondi

La ripartizione dei fondi sarà la seguente, secondo quanto emerso dal DL Trasporti bis: 18 milioni di euro per l’anno 2021, 17,2 milioni di euro per l’anno 4 2022, 56,5 milioni di euro per l’anno 2023, 157,6 milioni di euro per l’anno 2024, 142 milioni di euro per l’anno 2025 e 108,7 milioni di euro per l’anno 2026. Sono previsti anche 20 milioni per l’anno 2021, 30 milioni per l’anno 2022 e 30 milioni per l’anno 2023, per il rinnovo ovvero l’acquisto, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, di unità navali impiegate nel traghettamento nello stretto di Messina per i servizi ferroviari di collegamento passeggeri e merci ovvero nel traghettamento veloce dei passeggeri. Nel medesimo testo sono previsti anche 7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di 42,3 milioni di euro per l’anno 2023, di 64,4 milioni di euro per l’anno 2024, di 58 milioni di euro per l’anno 2025 e di 41,3 milioni di euro per l’anno 2026, al finanziamento, in misura non superiore al 50 per cento del relativo costo, di interventi destinati alla realizzazione di impianti di liquefazione di gas naturale sul territorio nazionale necessari alla decarbonizzazione dei trasporti e in particolare del settore marittimo, nonché di punti di rifornimento di GNL e Bio-GNL in ambito portuale con le relative capacità di stoccaggio e l’acquisto delle unità navali necessarie a sostenere le attività di bunkeraggio a partire dai terminali di rigassificazione nazionali”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Alis a Sorrento dall'1 al 3 luglio, Trans Italia sarà top sponsor dell’evento

Da giovedì 1° luglio a sabato 3 tornerà, finalmente in un'edizione completamente fisica, la tre giorni di Alis, l'Associazione Logistica per l'Intermodalità Sostenibile. Nella splendida solita cornice dell'Hilton Sorrento Palace, l'evento annuale che abbraccia tutto il comparto Logistica e Trasporti nazionale ma non solo, si prefigge di essere il vero punto di ripartenza di un'Italia messa a dura prova dalla pandemia di Coronavirus.

Trans Italia presenta il suo Bilancio Sociale

Trans Italia, come azienda leader del settore, non mancherà all'appuntamento, del quale è partner storico e top sponsor. Una partecipazione da protagonista (come già accaduto per il Trasport Logistic 2021, in versione online), nella quale porrà all'attenzione dei maggiori player dell'industria e del settore dei trasporti la sua idea di Bilancio Sociale (il cui documento sarà disponibile prossimamente sul sito di Trans Italia).

Il progetto, pronto dal 2020, si inserisce in un contesto internazionale caratterizzato da un’attenzione sempre maggiore verso una sostenibilità economica, ambientale e sociale. Rendere conto ai propri interlocutori dei valori aziendali e delle attività svolte. Creando report trasparenti e comprensibili all’esterno circa le azioni realizzate, le risorse impiegate e i risultati raggiunti.

Questo Bilancio Sociale rappresenta anche un’occasione per comunicare gli impegni che l’azienda si è assunta per il futuro. Al tempo stesso, vuole essere uno strumento per coinvolgere tutti coloro che collaborano con Trans Italia. Dai nostri dipendenti ai nostri clienti, fornitori e partner, verso un rafforzamento concreto del concetto di sostenibilità nel mondo della Logistica e Trasporti.

Blue e Green economy: i temi del futuro per una mobilità sostenibile

Il lavoro svolto ha costituito un momento fondamentale di confronto culturale, sui valori e i principi di sostenibilità, e sulle responsabilità sociali, economiche e ambientali, consentendo di rafforzare l’impegno di Trans Italia su questi fronti. Nello stesso abbiamo anche approfondito tematiche importanti come la Green e la Blue economy che saranno al centro della Convention ormai prossima di Alis.

Alis 2021, dall'edizione in piena pandemia al ritorno verso la normalità

Lo scorso anno si concentrò tutto in due giorni, dal 16 al 17 luglio 2020, sempre a Sorrento. Un evento determinato da tanti incontri, tutti in presenza e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid. A cui è stata affiancata un'attività social e media totalmente rivoluzionata proprio per superare le limitazioni della pandemia. Un successo annunciato, evidenziato anche dalle parole di Guido Grimaldi, presidente del Grimaldi Group e dell'associazione.

"Non ci siamo mai fermati – dichiarò lo scorso anno Grimaldi – La nostra associazione ha ricorso solo per un 6% alla Cassa integrazione. Abbiamo mantenuto tutti i posti di lavoro e questo è motivo di orgoglio. È anche vero che abbiamo lavorato in perdita e molte delle nostre aziende, se non vi saranno misure concrete, rischiano davvero di abbandonare questo Paese. Un grazie ai nostri eroi del trasporto, che dopo gli operatori sanitari e medici, hanno fatto la differenza, facendo si che l’Italia non si fermasse, mantenendo ai livelli standard la distribuzione di beni di prima necessità come alimentari e farmaci. Il tutto con una perdita stimata intorno il 30%".

Fresco di rinomina, Grimaldi quest'anno ha rilanciato, affermando che "Alis è pronta a ripartire, dopo la fase emergenziale che già dallo scorso anno ha colpito le nostre abitudini quotidiane e la nostra economia, per dare un segnale concreto e positivo al rilancio effettivo del Sistema Paese, consapevoli anche della grande opportunità data dall’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Abbiamo scelto di farlo con un grande evento in ripresa che - conclude - nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti e dei protocolli di sicurezza, si svolgerà a Sorrento da giovedì 1 a sabato 3 luglio”.


Il 2020 di Trans Italia, numeri in crescita e obiettivi sempre più audaci

Il 2020 sarà ricordato per sempre come uno degli anni più complicati sia per Trans Italia che per il mondo intero. La pandemia da Coronavirus ci ha costretto a rimodulare tutto il nostro stile di vita, in tutti i settori. Dal nostro bisogno di socializzare allo status economico fino ad un nuovo rapporto col luogo di lavoro e con la nostra salute.
Nonostante queste premesse però, il 2021 sta reagendo in maniera energica, memore degli errori di gestione e di impreparazione dello scorso anno e forte della consapevolezza che superare questa crisi sanitaria è possibile. Deve esserlo.

I numeri di un 2020 in crescita

Trans Italia però, come tutto il settore della Logista e dei Trasporti, non si è mai fermata. Non poteva, pena il blocco pressoché totale di ogni forma di attività o sostegno. Un impegno preso con serietà e responsabilità e che ha portato anche molti frutti positivi. A partire dal fatturato aggregato, attestatosi sui 172 milioni d'euro, ponendo Trans Italia ai vertici delle aziende più in salute della regione Campania e del Sud Italia. Un lavoro permesso dalla determinazione e dall'abnegazione di circa 400 dipendenti a tempo indeterminato e dalla lungimiranza col quale ci si è spinti ancora più oltre i confini d'Oltralpe, aprendo anche un'altra Business Unit a Bruhl, piccolo centro a pochissima distanza dal polo industriale di Colonia, uno degli snodi più importanti dell'Europa Centrale. Si aggiunge ad altre 14 Business Units in tutta Italia e alle altre 7 sorelle sparse per tutto il vecchio continente, dando a Trans Italia un ampio respiro internazionale.

Cosa ha offerto Trans Italia nel 2020?

A tenere in vita il sistema economico e sociale del nostro Paese e non solo ci hanno pensato i dipendenti di Trans Italia, sia negli uffici che su strada, ma anche un parco automezzi di tutto rispetto, comprendente ben 3860 unità. A queste poi va aggiunto il valore dell'innovazione e del rinnovamento, costituito, solo quest'anno, da altre 30 unità dell'ultimo modello della Iveco, lo S-Way.

Per dare un'idea ecco che nel 2020 le spedizioni Short-Sea sono state ben 79400 (circa 217 al giorno), 7500 quelle esclusivamente su Rail. Benefici anche per l'ambiente, che grazie alla storica partnership col Grimaldi Group sin dal 1995, ha permesso un uso intensivo della multimodalità.

Trans Italia e l'Ambiente

L'ottimizzazione dei costi e delle emissioni è da sempre il punto cardine dell'attività aziendale. Ecco che si arriva quindi ai dati sull'ambiente rilevati nel 2020. L'uso intensivo della multimodalità e della movimentazione su strada ferrata ha fatto risparmiare, in termini di emissioni di anidride carbonica da parte degli automezzi, rispettivamente 44400 e 7000 tonnellate di CO2. Un vero e proprio respiro di sollievo per l'ambiente che ci circonda e che è parte integrande della visione di Trans Italia sin dalla sua fondazione, 36 anni fa.

Premio Industria Felix 2020

Sono stati diversi i momenti d'incontro e di dialogo della categoria durante il 2020. In primis l'evento Alis del luglio 2020 e che proprio pochi giorni fa è stato annunciato dall'1 al 3 luglio 2021 a Sorrento. A completare il bilancio di un anno dai sentimenti contrastanti, tra obiettivi raggiunti, successi e i tanti mesi di sacrificio, ecco che il 2020 ha visto Trans Italia ricevere l'ambito Premio Industria Felix come "Impresa competitiva, affidabile e sostenibile". Un premio che arriva dopo un anno intenso. Un riconoscimento per i 36 anni di impegno costante per migliorare la qualità della vita di cittadini, clienti e staff.

Gli obiettivi per il 2021

Trans Italia, per forma mentis e per deformazione professionale, non si ferma mai. E così, elaborando i dati di un anno difficile ma da tenere bene a mente, si lavora alacremente per raggiungere i prossimi obiettivi. Una progettazione da compiere non da soli ma con i vari attori del settore e da proporre a Governo e autorità competenti. La richiesta è per una corretta regolamentazione e una visione comune che porti tutto il settore della Logistica e dei Trasporti al raggiungimento di obiettivi fondamentali quali:

  • Una spinta ulteriore verso la digitalizzazione
  • Distanza sociale come misura di protezione del personale
  • No allo scambio documenti grazie all'uso dell'e-cmr e simili
  • No ad assembramenti nelle aree di carico/scarico, evitabili con lo snellimento delle pratiche burocratiche nei terminal grazie al digitale
  • Incremento della multimodalità strada mare ferro, ottimizzando le tratte esistenti ma anche fornendo le infrastrutture nazionali per crearne di nuove
  • Investimenti in environmental, social and corporate governance
  • Promozione della figura professionale autotrasportatore, fin da troppo tempo relegata a figura di secondo piano, quasi caricaturale, lontanissima dal professionista altamente qualificato e tecnologicamente competente di oggi
  • Investimenti nell'utilizzo del biometano
  • Obiettivo trasporti a Zero emissioni, con investimenti pubblici e privati volti, ad esempio, alla creazione di nuovi motori all'idrogeno. L'obiettivo reale è lo sviluppo di altre tecnologie che permetterebbero di abbandonare l'uso di combustibili fossili.

 

 

 


Trans Italia tracking

Realtime tracking, cos'è e che benefici offre a Trans Italia?

Uno degli argomenti che ha più calamitato l'attenzione delle aziende e degli esperti del settore della Logistica e Trasporti durante la 3 giorni del Transport Logistic 2021 è stato sicuramente quello dell'ottimizzazione dei costi e soprattutto dei tempi. L'era Covid, tra le tante, troppe, note negative ha di sicuro dato un impulso, un input fondamentale: non possiamo permetterci più sprechi di tempo, di denaro e di risorse. Un pensiero in cui Trans italia si ritrova in pieno, partendo dalle politiche green all'uso intensivo dell'intermodalità. Ecco quindi comparire, durante il summit internazionale tenutosi in versione online, nuove idee o il potenziamento di quelle recenti. Un esempio? Il real time tracking!

Real time tracking, in cosa consiste?

Niente di più semplice: si tratta del monitoraggio, in tempo reale, dello status della spedizione. Quello che Amazon e altri colossi dell'e-commerce fanno quotidianamente per tranquillizzare i propri clienti, aggiornandoli sullo status delle loro spedizioni al dettaglio, Trans Italia lo fa da anni per tener traccia di ogni singola grande spedizione. Occorre un tracciamento satellitare GPS, vari tool informatici specifici e una corretta formazione del personale per far si che in pochi click dall'autoveicolo siano indirizzati alla centrale operativa tutti i dati relativi.

Quali benefici offre Trans Italia?

Un sistema globale di coordinamento digitalizzato delle spedizioni offre numerosi vantaggi, sia ai clienti che a Trans Italia stessa:

  • la gestione ottimizzata dei mezzi all’interno dei terminal marittimi e ferroviari
  • la visualizzazione in tempo reale dello stato di avanzamento della spedizione
  • la produzione, la condivisione, l’archivio dei documenti di trasporto con evidenza della consegna e dello stato della merce

Rotta percorsa, tempi di percorrenza, carburante necessario, velocità ed eventuale traffico. Ciò che viene raccolto è un set enorme di dati che riesce però a dare un'immagine alquanto precisa di dove sia la spedizione e quale sia stata l'efficienza. L'obiettivo principale è quindi quello di correggere eventuali errori del conducente o anomalie del mezzo ed ottimizzare i tempi di percorrenza. Un sistema che permette anche un maggior controllo delle spedizioni all'interno dei terminal marittimi e ferroviari quindi, facendo si di comprendere chi entra e chi esce e quando, perfezionando le operazioni di carico e scarico e i movimenti all'interno dell'area.

Un'informazione costante, in real time quindi, della spedizione, offre anche maggiore sicurezza e consapevolezza sul suo status. Senza dimenticare che in questo sistema è possibile visualizzare, sempre in tempo reale, tutta la documentazione relativa. Anche quella prodotta in terminal lontani, aggiornando la centrale operativa in maniera costante. Tale tipo di organizzazione consente di sapere in anticipo quando ciascuno dei mezzi arriverà presso i terminal, Integrando tali informazioni con quelle fornite dall’operatore navale/ferroviario, si è in grado, quindi, di ridurre le soste nei porti e ottimizzare al meglio l’operatività dei semirimorchi.

Real time tracking: cosa accadrà nel futuro?

Durante l'evento del Transport Logistic 2021, si è discusso approfonditamente di queste dinamiche. Sono state ritenute indispensabili anche in vista di una visione progressiva delle previsioni di traffico nel 2021. Un anno di importanza cruciale per il rilancio dell'economia e dell'industria non solo italiana ma mondiale. Il cambiamento va compiuto ora recuperando il tempo perso durante la pandemia. Ma occorre farlo con intelligenza e lungimiranza, partendo ad esempio ottimizzando i flussi di traffico anche degli snodi intermodali. Più veloci non significa per forza andare a scapito della qualità, anzi. Queste innovazioni ci permetteranno di acquisire tempo e qualità di operazione, migliorando un settore che tempo e qualità ha disperatamente bisogno di recuperarne.

 

 

 

 


Transport Logistic 2021, via all'era post-Covid di Trans Italia

È tempo di bilanci per tutto il comparto della Logistica e dei Trasporti, riunitosi al completo, seppur in via digitale, per l'evento "Transport Logistic", fiera leader mondiale del settore. Dal 4 al 6 maggio si è svolta la manifestazione, edizione 2021 che negli anni scorsi si teneva, in presenza, a Monaco di Baviera. Un evento che vive da oltre 40 anni, organizzato dalla Messe Munchen e che attrae ogni anno aziende e clienti provenienti da tutto il mondo. Un summit al quale Trans Italia non poteva mancare e dalla quale si sono tracciate le linee guida di un 2021 che fa ben sperare per un prossimo ritorno alla normalità. Non senza qualche positiva sopresa.

Lo stand di Trans Italia al Transport Logistic di Monaco di Baviera del giugno 2019

Il cambio di passo secondo Trans Italia

L'evento è stato il volano perfetto per allacciare nuovi rapporti, scambiare opinioni anche con aziende estere, dall'ampio respiro internazionale e con le istituzioni. Un dialogo altamente costruttivo è stato fatto da Trans Italia con i porti ed interporti circa una sempre maggiore espansione dei traffici, soprattutto nel campo dell'intermodalità, politica a cui Trans Italia si affida sin dalla sua fondazione, oramai 36 anni fa. Da ampliare inoltre sono i concetti di una sempre maggiore digitalizzazione e quindi un miglioramento dei processi di scambio, con l'implementazione definitiva delle e-cmr ad esempio. Infine il tema del “realtime tracking”, che ha tenuto molto banco in una visione progressiva delle previsioni di traffico e quindi di ottimizzazione dei flussi di traffico e di conseguenza degli snodi intermodali.

Uno dei dati principali avuti durante questa manifestazione è quello della partecipazione e della voglia di rimettersi in gioco. Sono state ben 85 le conferenze online che hanno posto l'accento sui più svariati temi inerenti la Logistica e i Trasporti. Dall'espansione del porto di Livorno fino ai benefici che la digitalizzazione sta dando alla logistica marittima e al trasporto multimodale. Un totale di 55 sessioni alle quali hanno partecipato oltre 8500 iscritti tra cui partner, associazioni ed editori responsabili dei vari progetti. Tre le conclusioni, al termine di una tre giorni ricca di stimoli.

Il primo punto: l'inversione di tendenza rispetto al 2020

È ovvio che il Covid abbia danneggiato, e pesantemente, tutto il comparto che, per quanto indispensabile alla vita, sociale ed economica, di interi Paesi e dei loro sistemi produttivi ed assistenziali, ha subito anch'esso un duro contraccolpo. Il 2021 invece è iniziato con la consapevolezza che bisognava ripartire e che la logistica era il punto fondamentale. Via quindi alle contromisure per permettere un lavoro sicuro ed efficiente, che desse nuova linfa ad una rete di scambi spezzata e da ricomporre. I numeri dicono che si è in ripresa, ma è indubbio che occorrano nuove politiche e perfezionamenti.

È di sicuro l'ora di approntare quei miglioramenti, tramite la digitalizzazione e l'intermodalità, che tutto il settore, Trans Italia in primis, invoca da anni. Anche l'ambiente e la sua salvaguardia sono la chiave per un miglioramento, come ha efficacemente evidenziato il ministro alle Infrastrutture e Trasporti tedesco, Andreas Scheuer: "La protezione del clima è la chiave per il futuro".

Il secondo punto: la partecipazione

Le conferenze sono risultate, mai banali, hanno dato spunti notevoli per creare nuove sinergie e creare un reale dibattito a livello sia locale che internazionale. Le domande si sono susseguite in maniera fluida e costante, forse anche più di quante gli stessi organizzatori e moderatori potessero mai attendersi. C'è un'evidente voglia di ripartire tracciando delle linee guida col quale uscire da un periodo che non ha precedenti.

"Non c'è mai stata una minaccia più fondamentale e a lungo termine per le catene di approvvigionamento e logistica - ha affermato Tamara Zieschang, Sottosegretario di Stato presso il Ministero federale dei trasporti e delle infrastrutture digitali della Germania  che ha poi avvertito sulla messa in discussione della globalizzazione e la divisione del lavoro a causa delle attuali difficoltà di approvvigionamento in varie catene di approvvigionamento. Ha sottolineato infine che i prodotti di massa non potrebbero mai essere fabbricati in Germania a prezzi competitivi.

"È improbabile che le piattaforme assumano una posizione di monopolio nella logistica, simile alla situazione nel segmento B2C", ha sottolineato Dominik Dieckmann della società di consulenza Accenture. "Non sarebbero in grado di raggiungere le dimensioni necessarie nel mercato della logistica altamente frammentato - afferma - ma potrebbero essere in grado di portare avanti l'innovazione".

Tema portante anche quello ambientale, come annunciato dal ministro Scheuer. A fare da eco alle sue parole è stato anche Serge Schamshula, Senior Partner Manager di Transporeon. Dopo un'affermazione riguardante l'impossibilità di risparmio di CO2 nella logistica ha risposto: "A volte, si tratta di cose banali come una maggiore pressione dei pneumatici. Ci sono molte opzioni, sia nella programmazione, con i conducenti o con i veicoli stessi. La logistica dei trasporti di quest'anno mirava a ottenere risposte sulle conseguenze del Covid sul settore, la digitalizzazione del settore e la sostenibilità. Guardando ai risultati possiamo solo concludere che l'industria è ben attrezzata per far fronte a queste nuove sfide".

Il terzo punto: come ricostruire la normalità

Gli spunti, le conferenze, i dibattiti, gli interventi pregni di proposte hanno avuto ovviamente una sola domanda principale: come tornare alla normalità?
Non è un caso che a nemmeno 24 ore dal termine della manifestazione, sul sito di Transport Logistic vi siano già le date per il prossimo appuntamento. Dal 9 al 12 maggio 2023 (come da prassi, l'evento è biannuale) ma
non in digitale, bensì in presenza a Monaco di Baviera, laddove l'evento si è sempre svolto dal 1978 ad oggi. Un segnale anche questo per un pronto ritorno alla normalità.

 

 

 

 

 


Trans Italia e Grimaldi Group, il futuro diventa sempre più ECO

È di pochi giorni fa l'inaugurazione dell'ultima nata in casa Grimaldi Group, storico parner di Trans Italia e leader mondiale della Logistica e dei Trasporti via mare. Si chiama Eco Savona, arrivata direttamente dai mega cantieri di Jinling di Nanchino, in Cina. Un colosso che ha nel suo Dna la caratteristica di puntare ad un abbattimento radicale e diremmo epocale delle emissioni di CO2, senza però tralasciare la grande capienza e manovrabilità.

Le quattro sorelle ECO della classe GG5G (Grimaldi Green 5th Generation)

La Eco Savona è l'ultima di quattro navi gemelle della classe GG5G, ovvero Grimaldi Green 5th Generation. Un sogno che la famiglia Grimaldi, oggi quidata dal presidente di Alis, Guido Grimaldi, ha fortemente perseguito e realizzato per continuare sulla linea non solo dell'intermodalità Short-Sea ma anche della sostenibilità. Ci avviciniamo al momento in cui dovremo abbandonare i combustibili fossili ed eliminare le emissioni di CO2 e altre sostanze nocive per l'ambiente e per il mare. Ed ecco comparire questi nuovi giganti, capaci di trasportare oltre 500 trailer l'una per tutto il Mediterraneo.

La Eco Savona è l'ultimo capolavoro uscito dai poderosi cantieri cinesi ed è anche la nave ro-ro più performante tra le quattro sorelle, la Eco Barcellona, Eco Livorno e la Eco Valencia. Proprio dalla Eco Valencia è partita una nuova era, consegnata nell'autunno dello scorso anno. Da lì è stata poi eseguita la consegna a gennaio e febbraio della Eco Barcellona e della Eco Livorno, tutte con a bordo il sistema Zero Emission. Con la Eco Savona, la nave ro-ro per il trasporto di corto raggio più grande ed ecofriendly al mondo, la storia continua. Ma di che prestazioni parliamo e perché si tratta di una svolta epocale per la logistica?

Zero Emission, un sistema all'avanguardia che piace al pianeta

La tecnologia che accompagna la Eco Savona e le sue sorelle della classe GG5G è di ultimissima generazione con caratteristiche impossibili da pensare solo pochi anni fa. Non solo. A testimoniare la genuinità di tali capolavoro d'ingegneria navale ci ha pensato infine il Registro Navale Italiano. Anche l'Eco Savona, come le sue sorelle, è stata registrata come classe Green Plus, la certificazione RINA inerente il settore della sostenibilità rilasciata dall'Ente italiano.

Ecco le caratteristiche principali:

  • Capacità di trasporto: 500 trailer
  • Dimezzamento delle emissioni di CO2 in mare rispetto alle navi delle precedenti serie
  • Azzeramento totale delle emissioni in porto grazie a delle enormi batterie al litio dalla potenza totale di 5MWh. Si potrà tenere in efficienza la nave durante le operazioni in scalo senza utilizzare i motori classici. Le batterie si ricaricano in mare grazie a degli shaft generator e a circa 350 mq di pannelli solari.
  • È dotata di motori di ultima generazione a controllo elettronico
  • L'impianto di depurazione dei gas di scarico permette un efficace abbattimento delle emissioni di zolfo e particolato

Il grande impatto delle grandi navi ro-ro Short-Sea per la Logistica e per Trans Italia

I vantaggi dell'introduzione di navi così performanti e capienti sono innumerevoli. Il primo è quello dichiarato dallo stesso Guido Grimaldi durante l'inaugurazione pochi giorni fa: "Grazie al lavoro delle nuove navi ibride, si continuano a sottrarre ogni giorno migliaia di camion dall’autostrada, riducendo inquinamento e incidenti. Durante un anno difficilissimo come il 2020 abbiamo continuato ad investire in sostenibilità. Navi così all’avanguardia e così rispettose dell’ambiente come la Eco Savona ci permettono già oggi di raggiungere i target del 2050. La sostenibilità non solo paga sotto il profilo economico e finanziario, ma è un dovere sociale di tutti noi”.

È inoltre fondamentale che un player così fondamentale per l'economia del Mediterraneo come il Grimaldi Group (prima azienda per fatturato in Campania con oltre 3,15 miliardi d'euro nel 2020, in piena pandemia), apra la strada verso una rotta all'insegna delle politiche green e sostenibili. Un modello, da far seguire non solo nel campo marittimo ma anche in quello su strada, con lo sdoganamento, finalmente, dei motori elettrici e all'idrogeno. Se c'è qualcosa che la pandemia del Coronavirus ci ha insegnato è proprio questa: prenderci cura di noi stessi. E farlo curando il nostro pianeta abbattendo emissioni nocive e rischi per il personale, oltre ai costi, è il primo passo. 

 

 

 


Trans Italia in viaggio sulla A2

Autostrada A2, da progetto infinito a Smart Road con Anas e Movyon

L’autostrada A2 Salerno – Reggio Calabria diventerà una Smart Road, progetto che mira a rendere le autostrade sicure, multimediali, rinnovabili e tecnologiche.
Un plauso enorme da Trans Italia, impegnata sin dalla sua fondazione su questa arteria indispensabile per collegare il Nord col Sud dello Stivale.
La notizia non viene su dal nulla ma è il frutto di un lungo lavoro nato dalla volontà di Anas (del gruppo FS) insieme ad Autostrade per l'Italia di aggiornare il sistema infrastrutturale italiano.

Da A3 ad A2, la storia della Salerno-Reggio Calabria

Un solo obiettivo: quello di aggiornare una delle infrastrutture più importanti dell'intera logistica italiana. Come? Con un progetto ambizioso, che possa scacciare quell'idea di grande opera incompiuta che la vecchia A3, come è stata chiamata fino al 2017, aveva cucita addosso. Un'arteria vitale per i commerci italiani, soprattutto per collegare le grandi aree portuali della costa tirrenica, come Napoli, Salerno, Gioia Tauro, al resto dello Stivale anche per via terra. Un tratto fondamentale per i traffici commerciali così come per quelli passeggeri.

Il progetto

È dalla necessità di migliorare al massimo le potenzialità di questa lunga tratta che nasce il progetto Smart Road, tra Anas e Movyon, società di Autostrade per l'Italia che fa proprio della tecnologizzazione delle infrastrutture il suo core business. Dalle aree di servizio intelligenti alle tecnologie di smart road e smart cities, piattaforme di intelligenza artificiale capaci di monitorare in totale autonomia le strade italiane.
Questi sono solo alcuni dei punti che la nuova unione potrà portare come beneficio per la A2.

Nello specifico, gli obiettivi principali del progetto Movyon-Anas sono:

  • dare al conducente una precisa lettura, in tempo reale, delle condizioni di traffico e su eventuali percorsi alternativi in caso di incidenti o di chiusure improvvise di tratte.
  • garantire, tramite l'installazione di una potente rete in fibra, la continuità del segnale wireless lungo la strada. Con una capacità tale da permettere lo scambio di dati, le comunicazioni o le segnalazioni d'aiuto.
  • la realizzazione, finalmente, delle cosiddette “Green Islands”, ovvero aree dislocate lungo le smart road, nate proprio per ospitare tutte quelle infrastrutture utili alla mobilità elettrica, dall’erogazione di energia alla produzione, attraverso fonti rinnovabili come il fotovoltaico o l’eolico.
Smart Road
Fonte: Movyon
È stato chiaro lo stesso ministro Giovannini pochi giorni fa, al Summit delle Infrastrutture. Servono interventi necessari per sostenere l'economia del nostro Paese. E serve farlo in fretta. Giovannini ha infatti evidenziato come per obiettivi tanto ambiziosi si richieda, in media 10 anni. Il suo impegno è quello di rendere questi interventi ben più rapidi. In modo da poter utilizzare a pieno la pioggia di fondi del Recovery Fund, i cui proventi vanno spesi entro i 5.
Ma in cosa verte il programma nazionale del neoministro del governo Draghi? I punti chiave del ministro alle Infrastrutture sono volti in 4 direzioni:
  • Recuperare il mastodontico ritardo degli investimenti italiani. Basti ricordare che il progetto della vecchia A3, dal 2017 ridenominata A2, tratta che collega Salerno a Reggio Calabria, risale ai primi anni '60. Il paradosso è che, a 60 anni dalla sua nascita, ha avuto necessità di manutenzioni straordinarie prima di essere stata dichiarata conclusa.
  • Migliorare e potenziare l'intermodalità. Un tassello cruciale per Trans Italia che da decenni fonda la sua politica sulla necessità di implementare i trasporti combinati tra ruota, mare e ferro. Unica soluzione, insieme alla costante innovazione, per creare una reale mobilità sostenibile. Nello specifico l'intento è quello di migliorare i collegamenti tra le zone portuali e quelle interne con arterie smart, veloci ed efficaci.
  • Di rimando, migliorando le autostrade vanno migliorate anche le condizioni dei nostri porti, spesso incapaci di rimanere al passo dei più grandi ed avanzati scali nord europei.
  • Le infrastrutture sono tutto. Senza infrastrutture non si avanza. Ed è quello che il Sud ha fatto nell'ultimo secolo, tra demeriti propri e quelli altrui. La messa in equilibrio di tale dislivello è uno degli obiettivi di un'Italia che non deve solo rimettere in sesto la sua economia dopo la pandemia da Coronavirus ma deve anche affrontare, finalmente, i suoi più grandi ed atavici problemi.

Giovani e trasporti: l'evoluzione della figura del conducente tra green e tecnologia

Uno degli effetti della pandemia da Coronavirus è da ritrovare nell'avvicinamento dei giovani al mondo della Logistica e dei Trasporti. Un mondo fino a poco tempo fa visto con occhi negativi, nel quale la figura del conducente era rappresentata sempre in maniera dispregiativa. In un mondo sempre più piccolo, unito dalla tecnologia e da un processo di Globalizzazione che in pochi anni ha esponenzialmente moltiplicato i contatti e le rotte commerciali, il mondo dei Trasporti però ha acquisito man mano sempre maggior risalto. Nuove tecnologie, politiche green, l'uso dell'intermodalità e un miglioramento della qualità del lavoro hanno però stravolto radicalmente questa concezione, attirando sempre più giovani.

La figura del conducente in Trans Italia

Professionisti, ben formati, seguiti in ogni passo o difficoltà. Soprattutto ben retribuiti, con vaste competenze sia nel comparto tecnico che delle relazioni interpersonali. La figura del conducente di autotreni racchiude un mondo molto ampio che ha iniziato, soprattutto negli ultimi anni, ad evolversi in qualcosa ben oltre la figura retorica del "camionista". Fare il conducente di autotreni è un mestiere impegnativo. Occorrono pazienza, qualità fisiche, dinamismo, capacità di lavorare in solitaria senza dimenticare di far parte di un team di lavoro composto da molte figure.

Il team Trans Italia

Trans Italia non è composta infatti solo da autisti di indubbia professionalità ma anche di addetti alla manutenzione degli automezzi, operatori addetti ai rapporti col cliente, impiegati impegnati con gli aspetti burocratici indispensabili per ogni singolo trasporto e così via. Un lavoro intenso, quotidiano, di un gruppo eterogeneo pronto a supportarsi e ad ottimizzare sempre più le operazioni di trasporto. Ma si offre d'altra parte anche la possibilità di visitare nuovi luoghi, nuove culture, conoscere un numero enorme di persone, il tutto con un grado di tecnologia e sicurezza mai raggiungi prima dal settore. Questi sono solo alcuni dei punti che hanno portato sempre più ragazzi e ragazze a scegliere la strada (è il caso di dirlo) della Logistica e dei Trasporti.

Vita da conducente di autotreni: sempre più green e tecnologica

Il proprio veicolo non è più solo un mezzo. Diventa un amico, che spesso può anche salvarti la vita. Ecco perché l'implementazione delle tecnologie più all'avanguardia possibili, ha permesso un continuo upgrade dell'automezzo. L'obiettivo è quello di rendere il viaggio sempre più confortevole, sicuro e dal minor impatto ambientale possibile. Non è un caso che ai sistemi di guida e frenaggio intelligenti si stiano cercando di affiancare politiche green come il passaggio graduale ai motori all'idrogeno, all'elettrico o al gas naturale (LNG). Per non parlare dell'implementazione delle politiche delle Autostrade del Mare, che concedono maggior riposo e sicurezza ai conducenti e una drastica diminuzione dei tempi e dei costi di trasporto.

 

https://vimeo.com/477494074?fbclid=IwAR12dYcJJMceh7BNnSdgIqc9PShHbVxoI4hemD7xwv8L2g80Qf-lchXOC1s

La qualità della vita del conducente

Tutti questi fattori hanno fatto si che la "vita da camionista" non sia più vista in un'ottica dispregiativa. Anzi!
La diminuzione dei tempi di percorrenza favorisce un rientro più veloce a casa dalle proprie famiglie, mentre l'utilizzo costante dell'intermodalità mare-terra favorisce la diminuzione degli incidenti stradali dovuti spesso alla stanchezza alla guida. L'autista è supportato infine da un sistema di guida iperavanzato rispetto a soli 20 anni fa e ciò rende altamente appetibile un lavoro che fa conoscere luoghi nuovi, Paesi lontani e culture diverse.

La Logistica e i Trasporti non si fermano mai!

Un lavoro indistruttibile. Nemmeno il Covid-19 è riuscito a porre un freno al settore della Logistica e dei Trasporti. E meno male! Lo scorso anno, durante “La due giorni di Alis – La ripresa per un’Italia in movimento” tenutasi presso l’Hilton Sorrento Palace il 16 e 17 luglio 2020, fu proposto uno scenario, apocalittico quanto verosimile, in cui si presagiva il blocco totale di tutto il Paese se solo per cinque giorni (cinque!) vi fosse stato il fermo di tutti i servizi di trasporto. Niente camion per la consegna dei viveri nei supermarket, nessuna autocisterna per latte, benzina o altri beni fondamentali, nessun rifornimento di farmaci indispensabili per gli ospedali e, non per ultimo, nessuna distribuzione del vaccino anti-Covid. Una catastrofe insomma. Una visione su un ipotetico futuro che mai come oggi ha posto il settore della Logistica e dei Trasporti tra quelli più imprescindibili di tutti. 

Le contromisure di Trans Italia

Un lavoro che in pandemia rischia di essere poco sicuro? Tutto l'inverso! Il lavoro dell'autista di automezzi durante questo periodo ha sicuramente avuto dei contraccolpi. È un mestiere dove il rapporto interpersonale ha un peso rilevante e la paura di contrarre il virus è stata alta. Ma anche in questo caso un grosso investimento nella formazione del personale e nei dispositivi di protezione individuale ha permesso di ridurre al minimo il contatto umano. Il tutto ovviamente unito al grande senso di responsabilità ed abnegazione che ogni singola risorsa ha dimostrato in questo anno e mezzo. Un mix fondamentale, che ha reso possibile a Trans Italia di viaggiare sicuri e continuare ad unire il Paese anche durante questa terribile pandemia mondiale.

 

 

 


Trans Italia inserita nella classifica di Top 500 Campania

Trans Italia è stata inserita nella classifica "Top 500 Campania", come una delle aziende più virtuose e in crescita del panorama regionale. Ad evidenziare tale successo è stata la manifestazione "Top 500 Campania | Next Generation Sud", organizzata dalla PricewaterhouseCoopers in collaborazione con il quotidiano Il Mattino.

Top 500 Campania

I dati, annunciati durante l'evento tenutosi online lo scorso 5 marzo, evidenziano il valore della produzione delle principali 500 aziende della Regione Campania che, nel 2019, ha raggiungo la cifra considerevole di 50 miliardi di euro.

"Le imprese del Mezzogiorno - ha scritto Federico Monga su Il Mattino - come testimonia la classifica 2019 curata da Pwc delle prime 500 per fatturato in Campania, erano in buona salute prima dell’infarto da Coronavirus.
L’anno Ante Covid si era chiuso con risultati di tutto rispetto: fatturato (50miliardi di euro) in crescita del 6 per cento, miglioramento del bilancio diffuso nel 69% delle imprese, l’utile operativo in aumento dell’11 per cento, con quasi 9 aziende su dieci in positivo. E molte, grazie a un solido passato, hanno potuto e saputo resistere anche nel deserto del 2020".

"Il Covid-19 è stata una prova di resistenza importante - ha scritto invece PwC sull'evento in Campania - per tutti i territori che hanno mostrato una diversa capacità di reazione e si avviano a ricostruire quello che in molti definiscono un «new normal». Anche l’economia della Regione Campania ha subito un duro colpo, ma dopo un primo semestre di difficoltà si evidenzia una rapida ripresa con performance molto diversificate tra i settori propri del territorio".

Trans Italia in crescita

Un numero su tutti. Il valore della produzione di Trans Italia si è affermato, per i dati inerenti al 2019, con una crescita di circa il 15%, confermando la solidità degli investimenti nell'intermodalità, in un sistema più green e in tutte quelle misure innovative, tra cui il rinnovo del parco mezzi, che hanno permesso un abbattimento dei costi e un miglioramento ulteriore dei servizi. Il risultato?

Scalata del Ranking

Il risultato è che Trans Italia è stata inserita nella speciale classifica stilata da PwC e da Il Mattino. Di queste 500 inoltre, solo 44 sono quelle iscritte a Confindustria Salerno. Non solo, perché il risultato di maggior orgoglio è l'aver scalato ben 14 posizioni, dalla numero 86 alla numero 72 dello speciale ranking stilato da "Top 500 Campania". Una classifica che vede al primo posto il Grimaldi Group, partner storico di Trans Italia e alleato strategico di fondamentale importanza per lo sviluppo delle Autostrade del Mare.

Da dove ripartire

Il 2021 non è stato come ce lo si poteva immaginare mesi fa. Ma di sicuro i prossimi mesi porteranno novità, grazie al completamento della campagna vaccinale e alla progressiva riapertura dei settori economici. Questo fa ben sperare che la seconda metà del 2021 ci riporti ai livelli raggiunti. Grazie alle politiche lungimiranti che hanno consentito di arrivare a quella 72esima posizione su 500, di cui Trans Italia va fiera. È solo l'inizio.

 

 

 

 


Trans Italia parteciperà alla fiera digitale Transport Logistic 2021

Trans Italia sarà ospite, dal 4 al 6 maggio prossimo, all'edizione 2021 della fiera "Transport Logistic". Il tutto completamente in via digitale!

Transport Logistic, la fiera per la Logistica e i Trasporti

La Transport Logistic è la fiera leader mondiale per la logistica, la mobilità, l'IT e la gestione della catena di approvvigionamento che si svolge a Monaco sin dal lontano 1978. Il 2020, a causa della grande pandemia derivante dall'esplosione del coronavirus, ha portato gli organizzatori della Messe Munchen ad annullare l'edizione asiatica in Cina nel giugno dello stesso anno. La situazione sanitaria mondiale non ha permesso gli spostamenti internazionali e le presenze di pubblico e aziende necessari per raggiungere gli alti standard qualitativi della manifestazione. Da qui la decisione di rimandare tutto a tempi più sereni.

La versione digital della fiera, dal 4 al 6 maggio 2021

Discorso diverso per l'edizione europea, prevista con cadenza biennale con sede fissa a Monaco di Baviera ed organizzata appunto dalla società Messe Munchen. Dopo il successo dell'edizione 2019 e la cancellazione dell'edizione asiatica, si è pensato di correre ai ripari. Come già accaduto per altre manifestazioni, congressi e fiere, Transport Logistic si è organizzata quindi per creare un programma di eventi, dibattiti e vetrine rigorosamente online. Ben 50 le conferenze online che affronteranno i più svariati temi del settore della Logistica e dei Trasporti di cui Trans Italia è leader di settore da decenni. Sono 35 i partner, le associazioni e gli editori responsabili del contenuto di 55 sessioni totali e che garantiscono relatori di alto livello, contenuti aggiornati e formati entusiasmanti. La partecipazione alle sessioni online è gratuita previa registrazione. È facile selezionare la sessione specialistica appropriata e scegliere tra quattro flussi paralleli e sessioni aziendali individuali.

Trans Italia torna alla Transport Logistic grazie al digitale

Dopo il successo della prima partecipazione, due anni fa, Trans Italia non poteva non ripetere la grande esperienza internazionale, seppur in formato digitale. Anzi!
L'innovazione e l'uso di forme di aggregazione, scambio di know-how e vetrine raggiungibili in ogni parte del mondo in pochi click è esattamente la politica che Trans Italia persegue da anni. Non è un caso che Trans Italia abbia già partecipato ad esperienze simili come quella di novembre 2020 in occasione del "Premio Industria Felix". Nel 2019 l'azienda ha avuto a disposizione un proprio stand dove poter dare ampia visibilità dei propri servizi. Il proprio parco mezzi, la propria personalità e tanto altro. Trans Italia ha tutta l'intenzione di mostrare di nuovo ai potenziali clienti, all'interno di una vetrina internazionale, tutta la propria esperienza nel campo del trasporto. Peculiarità come l'uso oramai intensivo dell'intermodalità. Senza dimenticare di porre in evidenza le proprie politiche green, l'esigenza d'innovazione tramite pratiche come l'e-cmr e così via. Oppure semplicemente raccontare la propria esperienza durante questa pandemia, mettendo in risalto i sacrifici compiuti da autisti e personale stazionario durante tutto il 2020.

Cosa ci si aspetta dalla Transport Logistic 2021

La partecipazione alla fiera permetterà a Trans Italia di comporre un mix tra la voglia d'innovare e quella di tornare alla normalità. Dando una definitiva svolta alle fiere di settore, possibili anche in digitale con un mondo che è sempre più piccolo grazie alle nuove tecnologie. Appare oggi sempre più necessario poter continuare a dialogare, per crescere e migliorare, anche se le avversità ci vorrebbero suggerire il contrario.

 

 

 

 

 


Il premier incaricato, Mario Draghi - Trans Italia

Draghi: "Trasporti e Logistica essenziali per superare la crisi"

Sono parole in cui riporre fiducia quelle pronunciate pochi giorni fa dal neo Presidente del Consiglio incaricato. Il premier Mario Draghi ha infatti speso parole verso il settore Logistica e Trasporti di cui Trans Italia fa parte. Il momento è stato quello delle lunghe giornate di consultazione con le delegazioni dei gruppi parlamentari. Il presupposto del neo premier è che la Logistica e i Trasporti saranno essenziali per superare sia la crisi economica sia quella sanitaria.

La campagna vaccinale anti-Covid

Innanzitutto, secondo il premier incaricato, occorrerà potenziare il settore Trasporti italiano. Obiettivo è quello di facilitare lo spostamento delle merci per il Paese, evitando di bloccarlo (vedi scenario ALIS ipotizzato durante la due giorni del 16-17 luglio 2020). Ma, ancora più importante, quello di consentire a tutto il Paese di usufruire, in tempi brevi, delle dosi di vaccino. Nei prossimi giorni inoltre si provvederà a fare il punto della situazione sui contratti dei vaccini a livello sia italiano che europeo. La crisi sanitaria che Draghi dovrà affrontare ha sicuramente messo in evidenza le criticità di un sistema, di cui Trans Italia è parte integrante. L'auspicio è quello di vedere un deciso cambio di passo, grazie ad un nome già contraddistintosi per capacità, concretezza e risultati.

Il plauso di ALIS e del presidente Guido Grimaldi

Ad accogliere favorevolmente le parole del premier Draghi è stato il presidente di ALIS, Guido Grimaldi. "Gli obiettivi prioritari indicati nel corso delle consultazioni vanno nella direzione da noi auspicata – afferma – sia per quanto riguarda il riconoscimento della professionalità degli operatori, che lavorano incessantemente in un settore fondamentale per l’economia nazionale e per la quotidianità di ciascuno di noi, sia per la chiara volontà di ripresa e ripartenza, di cui le nostre aziende e tutta Italia hanno estremamente bisogno”.

“Siamo consapevoli che il prossimo Governo avrà il difficile compito di accelerare e portare a termine il piano vaccini, per il quale appunto il prof. Draghi ha correttamente individuato la necessità di adeguare la logistica nazionale al fine di permettere una somministrazione più rapida in tutte le Regioni, riconoscendo gli operatori del trasporto e della logistica tra le categorie prioritarie destinatarie della somministrazione del vaccino”.

“Siamo davvero molto contenti e fiduciosi per la concretezza mostrata da queste prime dichiarazioni del Presidente incaricato – conclude Guido Grimaldi – e ribadiamo la piena disponibilità di ALIS, in rappresentanza di tutto il popolo del trasporto e della logistica, a collaborare con il nuovo Esecutivo e a continuare a lavorare al servizio del nostro Paese.

 

 

 

 

 


Brexit, come cambia per Trans Italia il trasporto con l'UK fuori dall'Europa?

Gennaio è tempo di bilanci. Bilanci particolari, considerando l'annata particolarmente difficile. Alla quale si deve sommare anche la questione Brexit, in vigore dal 1 febbraio 2020 ma che oggi sta sortendo tutti gli effetti. Su questo e su tanto altro si è soffermato il general manager di Trans Italia, Luigi D'Auria, durante una lunga intervista rilasciata giovedì 28 gennaio 2021 sul quotidiano Il Mattino a firma di Diletta Turco dal titolo "Brexit, tegola dogana. Crescono costi e tempi per il made in Salerno".

Articolo de "Il Mattino" del 28 gennaio 2021. Clicca per ingrandire
Articolo de "Il Mattino" del 28 gennaio 2021. Clicca per ingrandire

Cosa quindi è cambiato, nella sostanza, per il settore della Logistica e dei Trasporti da un anno ad oggi? Cosa cambia per la Campania, regione a forte trazione agricola, con prodotti esportati in tutto il mondo, tra qui appunto il Regno Unito? Ad approfondire le tematiche già espresse nell'articolo è proprio Luigi D'Auria.

Cosa è cambiato con la Brexit, quali gli svantaggi, quali i vantaggi per la logistica?

L’accordo commerciale e di cooperazione firmato tra l’Unione Europea e la Gran Bretagna, al termine di un anno difficile come il 2020 segnato dalla pandemia, contiene importanti risvolti. Grazie alle intese raggiunte infatti è stata mantenuta la compatibilità di utilizzo della licenza comunitaria, il cabotaggio e i requisiti richiesti per i conducenti. Questi aspetti pertanto garantiranno una certa continuità nelle operazioni di trasporto, salvando, di fatto, quello che poteva essere il rischio di interruzione dell’esportazione di prodotti Made in Italy.

Che rischio corrono gli scambi con la Gran Bretagna e cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro in quell'area per i trasporti?

Innanzitutto le attuali procedure in vigore hanno interrotto il libero traffico delle merci ed istituito un controllo doganale alle frontiere con l’Europa. Ciò sta aumentando in modo significativo il costo del trasporto stradale da e per la Gran Bretagna. Secondo le prime stime il costo al chilometro, con una media precedente che oscillava tra 1,5 e 3 euro per viaggio, è già raddoppiato. Altro rischio è quello di essere sottoposti al rischio di dazi, ostacoli amministrativi e finanziari oltre alla mancata tutela giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità. Senza protezione europea infatti, il pericolo è quello di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione inglesi e da Paesi extracomunitari. Un rallentamento attualmente è dovuto però alle formalità legate allo spostamento delle merci. È richiesta infatti tutta la documentazione doganale del trasporto, dichiarazioni di sicurezza e protezione che dovranno essere visionati durante i controlli all’ingresso/uscita dalla Gran Bretagna. Tali aspetti stanno determinando un rallentamento delle tempistiche di trasporto ed un correlato aumento dei costi dello stesso. 

Quali beni, importati dall'Europa e soprattutto dall'Italia, rischiano di perdere mercato in UK?

Partiamo dal Sud Italia. Il settore conserviero, che è maggiormente rappresentativo. Nel 2020, nonostante la pandemia, ha avuto un trend di crescita dell’export. Ora, a causa dei rallentamenti dovuti al ripristino delle formalità doganali tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea e gli aggravi di costi e tempistiche alla stessa legati, subirà di certo anch'esso un rallentamento. Allo stesso l’export di intere filiere industriali italiane a partire dall’agroalimentare, fino all’automotive e alla componentistica saranno messo a rischio da questo freno posto all’autotrasporto delle merci.

Un aspetto, quest'ultimo, che è forte fattore di rischio per il settore agroalimentare.

Esatto. Un settore che richiede tempistiche rapide di trasporto penalizza ancor più il Made in Italy. Pensiamo alla Campania che è tra le regioni italiane dove l'impatto avrà ripercussioni soprattutto sui comparti dell'Agricoltura, della Pesca, del Manifatturiero e del Turismo. La clientela britannica è pari infatti al 18,3% degli arrivi dall'estero, quasi il triplo rispetto alla media nazionale (6,4%). Il business del settore agroalimentare campano, il settore di maggiore risalto, pesa per circa 650 milioni di euro annui. Il valore delle vendite made in Italy oltremanica per il Sud Italia  pesa per circa 3 miliardi di euro. La stima dell’impatto delle perdite potrebbe essere stabilito in circa il 6%. La Brexit ha posto un ostacolo alle spedizioni fondato particolarmente sul nodo doganale e il conseguente rallentamento dei trasporti creando effetti pesanti e immediati sull'economia reale italiana.  

UK: intermodalità o tutto ruota?

L’intermodalità costituisce sempre una valida alternativa al tutto strada per diverse ragioni sia legate alla riduzione di emissioni in atmosfera sia per l’ottimizzazione dei tempi del trasporto. L’esperienza Covid ci ha dimostrato come l’intermodalità riesce a gestire al meglio i tempi morti ottimizzando il numero di persone coinvolte in ogni singolo trasporto e ottenendo grandi risultati in termini di sicurezza delle stesse, sia sotto il profilo sanitario sia collegato alla riduzione degli incidenti stradali sia sotto il profilo del miglioramento dello stile di vita del personale viaggiante. Pertanto sia il traffico Ro-ro da Salerno, ad esempio, per il Nord UK che i corridoi ferroviari rappresentano una validissima alternativa al tutto strada. Al momento però anche tali modalità, in attesa di un sistema elettronico di frontiera intelligente che sarà istituito, stanno subendo anch’essi problematiche legate alla dogana istituita.

In questi casi, quando un mercato diventa meno appetibile o più difficile da raggiungere, si cambia rotta? Come ha modificato Trans Italia il suo approccio verso il Regno Unito dopo la Brexit?

Sicuramente l’aumento dei prezzi di trasporto è il primo step. Si monitora poi il risvolto che tale aumento del costo del trasporto comporta alla commercializzazione del prodotto e se lo stesso resta competitivo. Va da sé che nel caso non lo sia verranno sviluppati altri mercati. Trans Italia ha investito molto sulla formazione dei suoi addetti alle spedizioni destinate all’estero, in modo particolare verso la Gran Bretagna, facendosi trovare pronta ad affrontare i nuovi ostacoli documentali e le connesse tempistiche di trasporto.

Ultima domanda. Ci sono margini di miglioramento delle condizioni di trasporto vero l’UK? Si sta trattando a livello europeo?

Sono in corso ulteriori trattative tra l’Europa e la Gran Bretagna volte a ridurre e/o quanto meno agevolare le problematiche legate alla Brexit. Sicuramente, l’analisi dei primi periodi di attività e l’analisi delle problematiche riscontrate aiuterà alla risoluzione delle stesse e al connesso raggiungimento di ulteriori intese. Ad ogni modo, come sosteniamo in Trans Italia da tempo, la digitalizzazione giocherà ancora una volta un ruolo  fondamentale nello sviluppare i “green corridors” che consentiranno lo snellimento delle attività doganali che attualmente rappresentano il maggiore ostacolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Smartworking ed e-Cmr: come ottimizzare per salvare il Pianeta

Se nel 2020 lo smartworking è stato un processo forzato dagli eventi scaturiti dall’emergenza sanitaria Covid, il 2021 ha offerto sempre più nuovi spunti per un utilizzo consapevole e costante del lavoro da casa. Un processo di riottimizzazione che sta proteggendo sia la salute del nostro personale, dei nostri clienti e dei nostri autotrasportatori, sia dando innumerevoli benefici all’ambiente e alla lotta contro gli sprechi.

C’è orgoglio in quello che stiamo costruendo, giorno dopo giorno, sull’onda del nuovo motto aziendale: “Amo muovermi amando il Pianeta”. Proteggere l’ambiente e la salute di chi lavora quotidianamente con Trans Italia è diventato il mantra quotidiano di un’azienda che fa dell’interazione quotidiana con centinaia e centinaia di persone il suo marchio di fabbrica, la sua mission.

Uno smartworking efficiente

Trans Italia, nonostante queste sostanziali modifiche operative, che hanno visto ben il 60% dei dipendenti continuare a lavorare da casa in smartworking, non si è mai fermata. Mai, nemmeno durante il primo tremendo lockdown. E ciò è stato possibile solo grazie all’uso sapiente delle tecnologie e all’ottimizzazione del nostro personale. Uno dei fiori all’occhiello delle strategie di Trans Italia nel 2020 è stata la completa riorganizzazione dell’organico.

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Sia per quanto riguarda il lavoro in smartwonking, dove il lavoro da casa è stato organizzato in modo tale da garantire efficienza e rapidità dei servizi. Sia per quel che riguarda il lavoro che si è continuato a compiere negli uffici, grazie ad allestimenti a norma anti-Covid, protezioni individuali, sistemi igienizzanti, pannelli e così via.  L’accesso poi è consentito solo dopo essere stati sottoposti a precisi screening con test sierologici.

L’innovazione a favore dell’ambiente

Lo smartworking è solo la punta dell’iceberg di un pensiero che viaggia tra gli uffici di Trans Italia sin dalla sua fondazione, nel lontano 1984: il rispetto per l’ambiente tramite le sue politiche “green”. Non solo in ufficio poi, ma anche durante le rotte su strada, ferro o mare.

Un esempio?

Pensiamo ai sistemi e-CMR, ovvero la Lettera di Vettura elettronica. Trans Italia adopera l’e-CMR promuovendo la collaborazione tra mittenti, vettori e destinatari con notevoli vantaggi. Sia nell’intermodale marittimo che ferroviario, puntando ad una mobilità sempre più ecologica e sostenibile.

Cosa comporta?

  • Riduzione del consumo di carta e delle esigenze d’archivio
  • Limitazione errore umano con verifica digitale dei dati
  • Monitoraggio in tempo reale della catena di trasporto
  • Procedure amministrative più snelle ed efficienti

Tutto a vantaggio dell’operatività e del risparmio di materiali come la carta, favorendo quindi il rispetto dell’ambiente.

Il primo trasporto intermodale in Europa con e-cmr

Già nel febbraio 2019, insieme a Grimaldi Lines, Trans Italia ha realizzato il primo trasporto intermodale interamente gestito con CMR elettronico tra Spagna e Italia. Il porto di Valencia ha ospitato la partenza del carico partito da Madrid. Da qui, via mare, ha raggiunto il porto di Livorno da dove, nuovamente via autostrada, è arrivato a destinazione a Verona.

trans-italia


Il MIT al settore Logistica e Trasporti: "Grazie!"

"Ci siam dovuti fermare. Ma non tutti". Inizia così il video che il MIT, il Ministero dei Trasporti, ha voluto diffondere sui canali Rai per dire grazie a tutto il settore della Logistica e Trasporti durante l'emergenza coronavirus. Nessuno stop, nessuna pausa, neanche per riprendersi dallo shock di un evento così massivo che sta interessando un pianeta intero. Solo l'impegno, al pari di settori di vitale importanza come quello degli operatori sanitari, di professionisti che non hanno lasciato un Paese intero allo sbando.

L'impegno di Trans Italia durante la fase dell'emergenza

Un lavoro silenzioso, andato avanti per 9 mesi, in cui Trans Italia, i suoi autisti, il suo personale amministrativo, ha fatto la sua parte. Un impegno costante, fatto di sacrifici, di prevenzione, di protocolli rigidi per la salvaguardia sia del personale che dei clienti e fornitori. Un lavoro di squadra che ora passa ad un nuovo livello, ad una nuova missione, forse quella più importante di questo 2020: il trasporto dei vaccini. Trasporti speciali, da effettuare in tutta Italia mediante apposite celle frigo, capaci di mantenere temperature bassissime (dai -80 ai -70 gradi centigradi) per tenere in buono stato le dosi di vaccino. Possiamo dire che se gli operatori sanitari, i medici, gli scienziati salveranno delle vite, una piccola parte ma importante di merito sarà anche di Trans Italia e del settore logistico e dei trasporti.

Il video

"C'è chi ha permesso ai servizi fondamentali di continuare - continua la voce nel video - Chi fa in modo che, anche lontani, possiamo sentirci vicini. Donne e uomini che ogni giorno ci consentono di resistere e di continuare a guardare avanti. La logistica, i trasporti in Italia, non si sono fermati mai. Vi dobbiamo tanto. Vi dobbiamo dire: grazie!"

https://www.youtube.com/watch?v=XvfLNy2JNXM

Il messaggio sulla pagina del Ministero dei Trasporti

"Anche nella fase più acuta della pandemia, c’è chi non si è mai fermato. Da marzo ad oggi la logistica e i trasporti hanno svolto un ruolo fondamentale per l’Italia: è grazie a loro se abbiamo continuato a fare la spesa, se le farmacie e gli ospedali hanno prestato le cure a chi ne aveva bisogno, se sotto l’albero ci sarà un regalo ad aspettare i nostri cari. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in questi mesi difficili ha sempre sostenuto i lavoratori e le imprese di questi settori, a partire dalla condivisione delle linee guida sulla sicurezza sanitaria. Per rendere merito a tutte le donne e agli uomini che muovono le merci nel nostro Paese, abbiamo deciso di promuovere una campagna di comunicazione.

Dove sarà visibile lo spot

Attraverso la diffusione di uno spot tv e radio sulle reti Rai - nazionali e locali - e sui canali social del MIT.
Si comincia in televisione sabato 19 dicembre, gli orari degli spot sono i seguenti: 8,55 (Rai Uno), 12,55 (Rai Due), 13,55 (Rai Tre), 14,20 (Rai Tre), 19,30 (Rai Tre).
Seguirà domenica 20 dicembre alle 13.55 (Rai Uno), 16.45 (Rai Due), 16.50 (Rai Uno), 19.20 (Rai Due) e 19.30 (Rai Tre).